Giovedì 2 Maggio 2024

Hillary non riesce a sorridere. "Calano ancora i Grandi elettori"

La democratica scende a quota 202. Per vincere ne servono 270. L'avversario Trump sferra l'ultimo attacco: "Americani fate giustizia nelle urne" Elezioni Usa 2016 / VAI ALLO SPECIALE

Hillary Clinton (Afp)

Hillary Clinton (Afp)

New York, 7 novembre 2016 - HANNO detto tutto. Si sono tirati addosso di tutto. I sondaggi non valgono più. L’America sta già votando. Quello che conta oggi è l’affluenza alle urne. Più alta sarà, maggiori sono le probabilità per Hillary Clinton di diventare questa notte la prima donna nella storia presidente degli Stati Uniti. Rimane lei la favorita. Il suo vantaggio negli ultimi rilevamenti a livello nazionale è salito e ora oscilla tra i 2,5 e i 5 punti. È in testa anche nei più importanti Stati chiave, dalla Florida alla Pennsylvania, ma sempre dentro il margine d’errore fissato dagli esperti. In più a questo incremento in termini percentuali secondo RealClearPolitics è corrisposto un calo dei Grandi elettori sicuri, scesi a quota 202, se si considera unito il risultato del Maine, quando ne servono 270 per conquistare la Casa Bianca. Trump resta inchiodato a 164.   LA GENTE d’America sta assistendo alla più bizzarra, difficile, ma forse anche più insidiosa e divisiva contesa elettorale degli ultimi decenni. False informazioni rilanciate via internet, ondate di documenti distribuiti da Wikileaks contro i democratici, l’entrata a gamba tesa dell’Fbi sulle email di Hillary e l’assoluzione finale dell’ultimo momento arrivata domenica sera, quando oltre 40 milioni di americani avevano già votato, avranno sicuramente un peso sui risultati delle urne. Il fattore nuovo del 2016, che potrebbe avere una portata decisiva per i democratici, sembra rappresentato dal ‘voto latino’ in crescita del 27% rispetto al 2012. Sembra questa la risposta forte alle affermazioni di Trump sugli immigrati clandestini, in particolare messicani, definiti «criminali e stupratori». L’altro grande blocco elettorale è quello delle donne, delle città ma anche dei sobborghi dove Hillary conserva un vantaggio del 15%. Infine i millenials attratti molto più da Bernie Sanders che dalla Clinton nelle primarie sembrano adesso avvicinarsi alla candidata democratica, perché ha messo come temi prioritari del suo programma le spese per il college, l’ambiente e l’aumento della paga oraria, uguale per uomini e donne.    LE CONDIZIONI ambientali oggi sono considerate ottime in tutti gli Stati Uniti, dall’Alaska alle Hawaii. Ma il vero motore del successo, in grado di portare Hillary Clinton nello Studio Ovale potrebbe essere la macchina della mobilitazione popolare e del volontariato che i democratici hanno messo in moto più di un anno fa, chiedendo in prestito a Obama alcune formule vincenti. «Abbiamo bussato a più di 40 milioni di porte – dice il coordinatore della logistica per i democratici –. I nostri volontari hanno lasciato messaggi in oltre 82 milioni di segreterie telefonichee parlato direttamente con milioni di persone».  In New Hampshire, anche se vale solo 4 voti elettorali, il presidente Obama e Hillary si sono precipitati anche ieri perché nulla vada perduto. Ma è soprattutto il Michigan, considerato uno Stato operaio e tradizionalmnete democratico, a entrare in ballo nelle ultime giornate dopo due improvvise visite di Trump e del suo vice Pence. «La missione che mi attende – ha detto la Clinton ai giornalisti – è quella di riunificare il Paese, e per riuscirci ho molto lavoro da fare». Oggi si capirà se gli americani le daranno il mandato per farlo.