Giovedì 16 Maggio 2024
MICHELE BRAMBILLA
Editoriale e Commento

Negozi, edicole e l’anima di una città

Michele Brambilla

Michele Brambilla

Immaginate una città senza inquinamento, con tanto verde, pulita, ordinata, senza povertà, senza disoccupati, con scuole eccellenti ed eccellente università, con una sanità impeccabile, ma senza negozi. Ogni prodotto o servizio viene recapitato a casa in tempi rapidi, con costi bassi: basta un’app per far soddisfare qualsiasi necessità. Il traffico è ridotto, anzi azzerato, i mezzi pubblici sono puntuali come orologi svizzeri e le aree pedonali occupano ormai la quasi totalità dell’area urbana. Sarebbe la città ideale? No. Senza negozi, senza esercizi commerciali, una simile città sarebbe spettrale. Sarebbe un incubo.

Perché i negozi, i bar, le tabaccherie, le edicole non “servono” solo a vendere prodotti e servizi. Sono indispensabili alla socialità. Sono luogo e occasione di incontro fra le persone, le loro vetrine dipingono le vie e le piazze, i loro titolari conoscono i clienti, nascono relazioni, incontri. Sono, spesso, un antidoto alla solitudine. Una città pur perfetta ma senza negozi sarebbe angosciante.

E ora immaginate una città senza il quotidiano locale. Le notizie circolerebbero – liberamente, oh sì – sui social. Ma gli abitanti sarebbero davvero a conoscenza di ciò che succede? Quand’ero vicedirettore de La Stampa, un giorno andai a trovare la redazione di Cuneo. Un collega mi disse: "Pensavamo di darti una notizia, e invece niente. Per giorni su Facebook circolava la storia che in una tal piazza si aggirava un tizio che ammazzava i cani con polpette avvelenate. Era scritto che avevano portato molti animali a fare l’autopsia al servizio veterinario e che c’erano denunce alla polizia municipale, e che al condominio al numero 11 di quella piazza c’erano molti proprietari di cani uccisi. Ma abbiamo mandato in giro i nostri cronisti e abbiamo scoperto che non c’è stata nessuna autopsia, né una sola denuncia, e che in quel condominio nessuno ha mai avuto un cane. E insomma non c’è notizia". E invece la notizia c’era ed era questa: che sui social si può inventare qualsiasi cosa, e se non ci sono cronisti che vanno a verificare le notizie, una comunità non è informata.

I commercianti e il giornale locale sono due anime di una città, ed è per questo che l’altro giorno, all’Ascom, abbiamo presentato un accordo per far leggere il Carlino, in digitale, in diversi esercizi di Bologna. Con le edicole – che non finiremo mai di ringraziare – i commercianti sono al nostro, e al vostro, fianco.