Giovedì 25 Aprile 2024

La ‘War Room’ di Churchill diventa un albergo di lusso: segreti e prezzi del Raffles Hotel di Londra

Il palazzo costruito nel 1906 nel cuore della capitale inglese è stato acquistato dalla famiglia di origine indiana Hinduja: ora è diventato un complesso a 5 stelle

Winston Churchill e lo storico edificio di Londra

Winston Churchill e lo storico edificio di Londra

"Una delle mie migliori esperienze alberghiere di sempre"; "Ci siamo sentiti come dei re". Cominciano così le due recensioni in cima alla lista di Tripadvisor relative a un luogo senza eguali nel mondo. Non è (solo) questione dell'eleganza degli ambienti e della cortesia dello staff, ma prima di tutto del fatto che lì, tra quelle mura, si è scritta la storia. E la storia non si ripete.

Il palazzo edificato nel 1906 nel cuore di Londra nel quale ai tempi della Seconda Guerra Mondiale Churchill fece costruire la sua celebre 'War Room', il suo gabinetto di guerra, è al centro di un progetto che sta trasformando la struttura in un hotel e in un complesso di residenze extralusso all'interno delle quali l'aura di ciò che è stato si continua a percepire sopra a ogni altra cosa. E dire che le 'altre cose' si traducono in un progetto da 11.000 sterline al metro quadro.

Il palazzo è stato acquistato dalla famiglia di origine indiana Hinduja, con a capo Gopichand P, l'uomo più ricco del Regno Unito (e con interessi che spaziano dal settore finanziario a quello medicale, passando per i trasporti, le telecomunicazioni e la cybersicurezza), che per averlo ha staccato un assegno da 350 milioni di sterline.

Del progetto ha parlato Shalini, la nuora di Hinduja, in un'intervista al Corriere della Sera, nella quale ha raccontato le caratteristiche di un progetto che ha già superato il miliardo di sterline e che vede coinvolto l’emiratino Onex Group, con la regia di Epr Architects.

Già i primi passi non sono stati semplici da affrontare, col Ministero della difesa Britannico come controparte e una selva di clausole vincolanti da sottoscrivere. Perché la storia, non potendola riscrivere, serve tutelarla. "L'intento è quello di lasciare un'eredità al Paese" ha raccontato Shalini, che ha citato l'intento di valorizzare il meglio del 'British style' a uso e consumo di tutti coloro che varcheranno le porte della struttura, partendo per esempio dal riferimento ai parchi e agli spazi verdi londinesi, particolarmente apprezzati da chi, cresciuta nelle strade super inquinate delle metropoli e megalopoli indiane, ne riconosce il grande valore: ciò che in India non si trova è quello che avvolgerà i visitatori delle 85 residenze e delle stanze del primo Raffles Hotel di The Owo (The Old War Office). In questo santuario del lusso un ruolo importante è rappresentato anche dal 'Made in Italy', a partire dai ristoranti Paper Moon, dallo chef italo argentino Mario Colagreco o dall'azienda veneziana iDogi, che ha per esempio firmato il grande lampadario che domina l'iconica salinata di marmo dell'edificio.

Quanto vale respirare l'aria della storia? Un migliaio di euro a notte per due persone. Volendo fare la valigia nel weekend pasquale.

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