Sabato 27 Luglio 2024

Biden aumenta i dazi sui prodotti cinesi. Le auto elettriche del 100%

La Casa Bianca annuncia il rialzo delle tariffe in una dozzina di settori strategici. Una risposta elettorale: il quadruplo di quanto fatto da Trump nel 2018. Le proteste di Pechino

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Ansa)

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Ansa)

Roma, 14 maggio, 2024 – La Casa Bianca ha annunciato un forte aumento delle tariffe doganali sui prodotti cinesi. I dazi doganali, in alcuni casi, saranno alzati dal 25% al 100%. Le motivazioni dell’aumento dei dazi, imposti già nel 2018 da Trump, sono state spiegate dalla consigliera economica di Biden, Lael Brainard, nel corso di una conferenza stampa: “Il fine è quello di proteggere le imprese e i lavoratori americani dalla concorrenza sleale tramite una azione attentamente mirata a settori strategici”. 

I dazi, infatti, mirano a proteggere le industrie statunitensi operative in una dozzina di settori economici ritenuti strategici e nei quali la concorrenza della manodopera cinese a basso costo si fa particolarmente sentire. Il segmento industriale più colpito è quello dell’automotive, in particolare l’elettrico: I veicoli elettrici cinesi saranno soggetti a una tariffa del 100%, quattro volte l`attuale tasso del 25%. I dazi sulle importazioni di pannelli solari e di semiconduttori dalla Cina raddoppieranno invece fino al 50%, mentre l`aliquota su alcune importazioni di acciaio e alluminio aumenterà al 25%, più del triplo del livello attuale. Gli aumenti entreranno in vigore questo anno per i veicoli elettrici, l`acciaio, l`alluminio e le celle solari e l`anno prossimo per i chip. 

Brainard ha poi spiegato che le nuove tariffe mirano a difendere i numerosi posti di lavoro creati nel settore manifatturiero dalle misure legislative di Biden, come l`Inflation Reduction Act o la Bipartisan Infrastructure Law.

Una mossa economica, ma anche politica. In chiave elettorale, infatti, Biden punta a strappare elettori al suo avversario Trump nella corsa alla presidenza dimostrando, in particolare agli stati della “Rust Belt”, di essere in grado di difendere l’industria automobilistica americana dalla sempre più forte e preoccupante concorrenza cinese.

La risposta di Pechino, però, non si è fatta attendere. Tramite il suo portavoce, il ministero degli esteri, ha dichiarato che “La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i suoi interessi”.

Gli ha fatto eco una nota del ministero del commercio con la quale Pechino ha accusato Washington di “politicizzare le questioni commerciali" con una violazione chiara delle regole del Wto”. La Cina, poi, ha chiesto agli Stati Uniti di “correggere immediatamente questa politica sbagliata e di annullare i dazi”.