Martedì 23 Aprile 2024

Una scommessa da 5 milioni di euro dietro il crollo in Borsa

Una scommessa  da 5 milioni di euro   dietro il crollo in Borsa

Una scommessa da 5 milioni di euro dietro il crollo in Borsa

Una scommessa da 5 milioni sui Credit default swap (strumenti derivati che assicurano dal rischio fallimento) della banca. È questa l’ipotesi su cui lavorerebbero le autorità regolatrici per spiegare il crollo di venerdì delle azioni di Deutsche Bank. A innescarlo sarebbe stata una transazione in Cds sul debito subordinato dell’istituto tedesco dall’importo piuttosto limitato ma grazie a un formidabile effetto leva, l’operazione avrebbe determinato un movimento ribassista che ha colpito oltre a Deutsche Bank, che ha bruciato 1,6 miliardi di capitalizzazione, l’intero settore bancario. Sotto la lente dei regolatori ci sarebbe anche una seconda transazione, questa volta in Cds quinquennali legati al debito senior. Sui pericoli connessi ai Cds ieri è intervenuto il presidente della Vigilanza bancaria della Bce Andrea Enria (in foto). "Nonostante i significativi miglioramenti realizzati dalle banche europee per rafforzare la propria posizione patrimoniale e di liquidità, gli eventi attuali confermano che è più che mai necessaria una vigilanza forte e rigorosa", ha spiegato sottolineando come il mercato dei Cds sia "molto opaco e molto illiquido". E nel quale "con pochi milioni puoi spostare gli spread su asset per migliaia di miliardi, contaminare prezzi e, forse, anche i deflussi di depositi". Per questo "dovremmo avere più trasparenza".

Per Ernia invece il volume degli Npl (i crediti deteriorati) in pancia alle banche significative è sceso sotto i 340 miliardi da circa 1000, il livello più basso dal 2015. Anche per il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, "la situazione delle banche è stabile". Tesi che vale ancor di più per quelle del nostro Paese. "Il sistema bancario italiano si fonda sui depositi per la gran parte delle famiglie e rispetto ad altri sistemi ha una solidità molto superiore. Quindi – secondo il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina - io non vedo nessun tipo di problema".

Achille Perego

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