Mercoledì 24 Aprile 2024

Una forchetta sdentata che diede vita ai boeri Filosofia Rovelli: la dolcezza salverà il mondo

Il pensiero positivo dell’azienda di Montefiore Conca

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La dolcezza salverà il mondo. È questa la filosofia della Dolciaria Rovelli, l’azienda di Montefiore Conca celebre in tutta Italia (e non solo) per la bontà dei suoi famosi boeri, a cui si aggiungono cioccolatini, uova di Pasqua, biscotti e chi più ne ha più ne metta. Di fronte ad un momento difficile per l’economia italiana, la Rovelli risponde con la voglia di continuare a prendere per la gola i suoi clienti. Una storia imprenditoriale, quella della Rovelli, che comincia a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta.

Quali sono le origini dell’azienda?

"La nostra storia – spiega Ubaldo Ferroni, socio della Rovelli e direttore di produzione – si perde quasi nella leggenda. Tutto nasce per mano del fondatore, Antonio Rovelli, che decise di improvvisare un laboratorio per la produzione del cioccolato nella cucina della sua casa a Montefiore. Servendosi di una forchetta a cui mancava il dente centrale, Antonio riuscì a confezionare le sue prime praline e, successivamente, i primi boeri. Da quel momento in poi l’azienda ha sempre continuato a crescere, fino ad arrivare ad oggi. Ora al timone ci sono le famiglie Leurini e Ferroni (nella foto Roberto, Francesca e Roberta Leurini con Ubaldo Ferroni) che portano avanti la tradizione inaugurata da Antonio. Mi piace ricordare con grande affetto e stima la figura di Roberto Leurini, scomparso un anno fa, protagonista della crescita della Rovelli per tanti decenni".

Quanti sono i dipendenti dello stabilimento di Montefiore?

"Abbiamo 35 lavoratori fissi, a cui si aggiungono alcuni ‘stagionali’ in occasione delle festività, come Pasqua e Natale, quando la mole di lavoro aumenta. Non dimentichiamo poi tutto l’indotto legato al confenzionamento, per il quale ci avvalliamo del supporto di aziende locali e del Nord Italia. Lo stabilimento è stato ampliato nel 2017 e ora misura complessivamente 3.500mq. A pieno regime arriviamo a produrre fino a un milione e 500mila cioccolatini al giorno. Siamo un’azienda medio-piccola, consapevole della suo ruolo nel mercato, e pur avendone le possibilità non abbiamo mai voluto puntare su logiche espansive, preferendo invece investire sulla qualità: questo è stato uno dei nostri punti di forza nei momenti di difficoltà".

Quali sono i prodotti di punta?

"Il nostro fiore all’occhiello è naturalmente il boero, il cioccolatino con la ciliegia al liquore, per il quale ci conoscono un po’ in tutta Italia. Ma abbiamo anche una gamma vastissima di cioccolatini con creme e gusti diversi. Nel nostro piccolo ci piace sperimentare e nel corso degli anni abbiamo lanciato alcune creazioni particolari, come i cioccolatini con il 70% di cacao oppure ripieni di marmellate all’arancia, limone e frutti rossi, il tutto rigorosamente senza olio di palma. Non posso non citare le uova pasquali, i biscotti e la gamma di caramelle e gelatine buone anche in estate".

A proposito della Pasqua: spesso i vostri clienti vi chiedono di personalizzare le uova inserendo all’interno delle sorprese ad hoc. Quali sono quelle più curiose?

"In anni e anni di lavoro ci è capitato di tutto. Dalle chiavi della macchina all’anello di fidanzamento. Una volta, addirittura, abbiamo racchiuso delle colombe vive in un uovo a cui erano stati praticati degli appositi fiori: colombe che sono state poi liberate nel corso di una cerimonia, con un bellissimo effetto scenico. Una delle nostre peculiarità è proprio lo spaccio aziendale attivo a Pasqua e Natale, grazie al quale possiamo incontrare direttamente il cliente e instaurare con lui un rapporto che dura nel tempo".

Da alcuni anni la fama della Rovelli si è spinta oltre i confini dell’Italia. Quali sono i mercati su cui avete puntato maggiormente?

"La nostra avventura all’estero è cominciata in Grecia, paese che ha sofferto una crisi profonda e che in passato è diventato quasi una nostra seconda succursale. Oggi il 40% del nostro fatturato è legati al mercato straniero. I nostri cioccolatini sono molto richiesti nei paesi arabi. Ma ci siamo ritagliati delle nicchie importanti anche in Australia, Slovenia, Olanda, Sud Africa e addirittura in Libia".

L’ecosostenibilità è diventato un valore imprescindibile per tante aziende. Lo è anche per la Rovelli?

"Assolutamente sì. Siamo particolarmente attenti al tema dell’ambiente e dell’economia green. È importante mandare dei segnali su questo fronte: noi vorremmo farlo attraverso la ricerca di imballaggi sostenibili".

Progetti per il futuro?

"Crediamo che la forza di un’azienda stai nella sua capacità di innovarsi continuamente e di progettare sempre nuove sfide. Anche in questo momento di crisi la nostra creatività non vuole rimanere ferma. Ci stiamo già attivando per il Natale e per lanciare nuovi prodotti, come un cioccolatino con una gelatina a base di cannella e pera e tanto altro ancora".

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