Un fisco ancora più amico del contribuente. Alla riforma del sistema tributario si aggiunge un nuovo tassello: le norme sull’accertamento e il concordato preventivo biennale, che disegnano la visione del governo Meloni di un fisco "sempre più collaborativo". Ma il timore che serpeggia in alcuni settori dell’opposizione è che dietro ci sia la volontà di usare un occhio di riguardo nei confronti degli autonomi. Tanto che è lo stesso esecutivo, annunciando le misure, a difendersi: non si farà "nessuno sconto, nessun condono come qualcuno sostiene", dice il viceministro all’Economia Maurizio Leo (foto), padre della riforma. La principale novità del decreto è il concordato preventivo biennale, rivolto ai contribuenti di reddito di impresa e lavoro autonomo, ovvero partite Iva, autonomi, professionisti e Pmi: a loro il fisco propone un valore di reddito e se il contribuente accetta, sulla base di quei dati la base imponibile resta immutata per due anni, con possibilità di ulteriore rinnovo per altri due. Preoccupa il tema delle pensioni, con i sindacati che si preparano alla piazza e tornano a fare i conti dei tagli (fino a -15 mila euro l’anno sugli assegni degli statali, calcola la Uil). E anche nel governo la Lega apre a possibili correzioni sulle pensioni dei medici. A rendere la manovra sempre più passibile di aggiustamenti sono anche la cedolare sugli affitti brevi e la Rai, su cui FI chiede di rivedere il finanziamento sostenendo il piano industriale triennale di rilancio.
Economia"Un Fisco più Amico: Nuove Norme su Accertamento e Concordato Preventivo"