Sabato 5 Ottobre 2024

Zoppas (Ice), export made in Italy regge nel 2023

'Più forte delle instabilità geopolitiche, ma futuro è incerto'

Zoppas (Ice), export made in Italy regge nel 2023

Zoppas (Ice), export made in Italy regge nel 2023

Nel 2023 le esportazioni italiane "hanno saputo reggere, grazie alla resilienza dei nostri imprenditori, l'onda d'urto causata dal rallentamento di alcuni dei principali mercati di riferimento, come Germania (-3,6%) e Stati Uniti (-5,1%), e alle forti tensioni geopolitiche, confermandosi di fatto sui 626 miliardi di euro come nel 2022". Così il presidente dell'Ice, Matteo Zoppas commentando i dati pubblicati dall'Istat. "Va sottolineata una crescita del 30% rispetto al 2019, prima dei Cigni Neri, pandemia e conflitti - prosegue Zoppas in una nota - Nei 12 mesi del 2023, nella classifica dei top 10 esportatori mondiali, dove l'Italia ha superato la Corea del Sud, attestandosi al sesto posto, solo il nostro Paese e la Francia (con un +1,7%) non hanno registrato un dato negativo rispetto all'anno precedente". Per il Made in Italy, il presidente dell'Ice rileva "le buone performance di vendita di beni strumentali (+8,4% sul 2022) e di quelli di consumo (+2,7% sul 2022). In forte crescita, in dettaglio l'export macchinari e apparecchi (+8,8% sul 2022) che, per la prima volta, ha superato i 100 miliardi di euro, generando un surplus commerciale di 58 miliardi. Il futuro, tuttavia, si presenta incerto - aggiunge Zoppas - su base annua, infatti, nonostante la crescita delle esportazioni verso i Paesi Opec (+26,5%), nel mese di dicembre (-7,8% su dicembre 2022) c'è stato un peggioramento rispetto a novembre, quando la decrescita era stata del 4,2% sullo stesso mese del 2022". Grande attenzione, osserva Zoppas, "dovrà essere rivolta ai molti e importanti appuntamenti elettorali del 2024, con le elezioni europee e le urne aperte negli Stati Uniti e in Regno Unito. Oltre a consolidare il Made in Italy sui mercati maturi, è necessario che le aziende italiane puntino ad allargare il proprio raggio d'azione in quelle geografie dove la crescita è maggiore, a cominciare dal continente africano - attorno al quale ruota il Piano Mattei del Governo Meloni, ricco di opportunità nei settori dell'agroindustria, agritech, del trattamento delle acque e dell'energia -, dalla regione balcanica e dalle economie europee emergenti".