Domenica 8 Settembre 2024

Traforo del Monte Bianco chiuso per tre mesi: le strade alternative. E’ rischio caos trasporti

Il tunnel che collega Italia e Francia, lungo oltre 11 chilometri, non sarà transitabile per lavori di manutenzione almeno fino al 16 dicembre

Il traforo del Monte Bianco

Il traforo del Monte Bianco chiuso per tre mesi

Roma, 2 settembre 2024 – Non sarà un periodo facile per i trasporti fra Italia e Francia. Chiude infatti per almeno tre mesi, a causa di lavori di manutenzione, il traforo del Monte Bianco. Ma i lavori potrebbero prolungarsi. Una chiusura destinata ad avere ripercussioni sulla viabilità visto che il tunnel autostradale collega Courmayeur, nella regione italiana della Valle d'Aosta, a Chamonix, nel dipartimento francese dell'Alta Savoia.

Chiude il traforo del Monte Bianco

Chiude infatti per lavori, non procrastinabili, il tunnel del Monte Bianco: dalle 17 di oggi (2 settembre 2024) il traforo sarà inaccessibile al traffico per più di tre mesi, almeno fino al 16 dicembre.

La manutenzione

La galleria lunga 11,6 chilometri è sottoposta a un piano di manutenzione e rinnovamento che durerà 18 anni, con chiusure annuali programmate (le prossime però non saranno nè complete nè di lunga durata).

Il traffico medio

Ogni giorno transitano in media 5.000 veicoli nel traforo del Monte Bianco, con punte di 9.400 veicoli nel periodo luglio-agosto.

Prevedibili forti disagi per cittadini, imprese e autotrasportatori, anche per i problemi legati alla perdurante interruzione della linea ferroviaria Torino-Lione e al sovraccarico del Frejus.

Già in primavera c'era stato un periodo di chiusure notturne mentre in questo caso è previsto un cantiere-test di risanamento della volta su due tratti, di 300 metri ciascuno, avviato in un periodo considerato a basso impatto quanto meno per i flussi turistici.

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I lavori e i costi

Gli interventi test previsti per il 2024 e il 2025, ha spiegato in una nota il gestore della galleria, il Tmb-Geie, "consentiranno di individuare la migliore metodologia operativa per il prosieguo", con un investimento complessivo di 50 milioni di euro.

I trasporti in Piemonte e Valle d'Aosta sono però destinati ad avare pesanti ripercussioni, anche perché resta bloccata per lavori di ripristino del servizio la ferrovia Torino-Lione, interrotta dopo una frana e la cui riapertura prevista per l'autunno è slittata alla primavera 2025.

Le strade alternative

L'autostrada ferroviaria alpina (Afa), che permette di caricare 150 camion al giorno sui treni, è ferma da più di un anno. Sulla via alternativa, l'autostrada del Frejus che da Bardonecchia arriva a Modane, in Francia, già transitano in media ogni anno tra i 700 e gli 800 mila Tir (oltre duemila al giorno) e più di un milione tra auto e moto.

I percorsi alternativi al traforo del Monte Bianco sono:

  • il colle del Piccolo San Bernardo (tra Valle d'Aosta e Tarentaise)
  • il colle des Montets (tra Chamonix e Martigny in Vallese)
  • il traforo del Gran San Bernardo (tra Valle d'Aosta e Vallese)
  • il traforo del Fréjus (tra Piemonte e Savoia)

Rinviata l’apertura della seconda canna del Frejus

Inoltre l'apertura della seconda canna autostradale del Frejus è stata rinviata per necessità di collaudo: un'infrastruttura "indispensabile per dare risposte alla comunità valdostana e a tutta la comunità italiana che vede nei passaggi commerciali e turistici sotto il Monte Bianco un punto importante del rapporto tra Italia e Francia", ha sottolineato in un videomessaggio il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin. È un momento, ha aggiunto, nel quale la politica a livello nazionale e internazionale dovrà ripensare e programmare quelli che sono gli interventi per l'allestimento di una seconda canna”.

L’allarme degli autotrasportatori

"E' passato un anno ma sembra ieri", ha lamentato il presidente della Federazione degli autotrasportatori di Torino, Enzo Pompilio d'Alicandro, "perché in 12 mesi per le infrastrutture piemontesi non e' cambiato assolutamente nulla, nonostante i proclami e gli annunci".