Giovedì 7 Novembre 2024
FRANCA FERRI
Economia

Tim prepara la risposta ai mercati. Cda straordinario, attesi nuovi dati

Il nodo principale da chiarire è l’entità del debito residuo dopo la cessione di Netco alla cordata guidata da Kkr

Tim prepara la risposta ai mercati. Cda straordinario, attesi nuovi dati

Tim prepara la risposta ai mercati. Cda straordinario, attesi nuovi dati

L’appuntamento è per questa mattina: in agenda il cda straordinario di Tim convocato dall’ad Pietro Labriola in fretta e furia dopo il tonfo del titolo in Borsa giovedì, e il modesto rimbalzo di venerdì. Sul tavolo c’è l’imperativo di riconquistare immediatamente la fiducia dei mercati fornendo dati più approfonditi (e convincenti) rispetto a quelle fornite giovedì scorso, in occasione del Capital Market Day, durante la presentazione agli investitori del piano ’Free to run’, ovvero la nuova strategia di Tim dopo la vendita della rete al consorzio di investitori guidato dal fondo americano Kkr (compagine a cui venerdì si è aggiunto il principale fondo di investimento pensionistico del Canada). Come noto, l’operazione ridurrà il debito Tim dagli attuali 20,3 miliardi a circa 7 miliardi. Ed è stato sopratutto questo valore a far scattare l’ondata di vendite: sulla base dei dati 2023, gli analisti stimavano un debito di poco superiore a 6 miliardi, dopo lo scorporo di NetCo. Le tempistiche della cessione spiegano molto: è prevista a giugno e per andare in porto è fondamentale l’ok dell’Antitrust Eu. A quanto risulta Kkr sta ancora rispondendo alle domande di Bruxelles in fase di prenotifica. Dalla notifica, l’Antitrust avrà 25 giorni lavorativi per rispondere, se il dossier si fermerà alla ’fase 1’: il passaggio alla ’fase 2’, ovvero la richiesta di ulteriori approfondimenti, allungherebbe notevolmente i tempi. Quindi: vendita a giugno significa che per metà dell’anno (almeno) Tim continuerà a pagare interessi elevati e a bruciare cassa, facendo aumentare il debito. Dal cda di oggi dovrebbero uscire supplementi informativi più dettagliati sulla fase di uscita dalla rete e sul turnaround industriale fino al 2026.

Il - 23,79% segnato da Tim giovedì è entrato anche nel radar della Consob, non solo per la consistenza della perdita e per il volume di capitale ordinario passato di mano (i 13%), ma anche per la modalità: già in forte difficoltà durante la giornata, il titolo è precipitato nell’ultima ora di contrattazioni, con un picco di vendite. Un andamento che ha destato più di una perplessità, e la Consob valuterà se ci siano state attività anomale.

Con il 13% del capitale passato di mano, resta da capire chi ha comprato e chi ha venduto, e sopratutto se e come questi passaggi possano incidere sulla prossima assemblea dei soci che il 23 aprile voterà la lista del nuovo consiglio con il tandem Labriola-Figari alla guida, e anche il bilancio e il piano ‘Free to run’. Su tutto lo scenario, resta la grande incognita delle eventuali mosse del principali azionista Vivendi, contrario alla cessione di Netco.