Domenica 6 Ottobre 2024

Tim, la Borsa non apprezza l’integrazione al piano. E il titolo scende

Tim ha subito un altro calo in Borsa, perdendo il 4,6% e un quarto del valore in una settimana. La situazione finanziaria rimane critica nonostante gli sforzi dell'azienda.

Tim, la Borsa non apprezza l’integrazione al piano. E il titolo scende

Tim, la Borsa non apprezza l’integrazione al piano. E il titolo scende

Altro scivolone ieri in Borsa per Tim (chiusura 0,21 euro, -4,6% da venerdì), che ha già perso la scorsa settimana un quarto del suo valore. Sempre intensi gli scambi, che hanno interessato il 7,6% del capitale ordinario, portando i volumi trattati nelle ultime tre sedute a oltre il 30% del capitale. A fronte delle vendite, non si incontrano ancora mani disposte a raccogliere, anche se l’ad di Tim, Pietro Labriola, ha comprato in mattinata 500mila azioni a 20,36 centesimi. Dall’addendum diffuso ieri all’alba da Tim non sono emerse però altre sorprese negative, se non la conferma che la coperta è corta e che il problema del debito sulle spalle di Telecom non ammette scorciatoie. Senza la cessione della rete, infatti, Tim continua a bruciare cassa e il debito continua ad aumentare. Se anche la cessione della rete a Netco si realizzasse entro l’estate, comunque l’esercizio in corso vedrà l’indebitamento netto after-lease aumentare a 7,5 miliardi rispetto ai 6,1 miliardi del pro-forma senza rete del 2023. Gli oneri finanziari sono stimati per il 2024 in 1,1 miliardi. Costi di separazione dalla rete e possibili aggiustamenti di prezzo potrebbero incidere per altri 400 milioni, altrettanto l’assorbimento di capitale circolante ordinario, mentre l’assorbimento di circolante straordinario potrebbe arrivare a 700 milioni, cui aggiungere 200 milioni di uscite fiscali cash e 200 milioni per le minoranze di Tim Brasil. In tutto fa 3 miliardi, compensati da 1,6 miliardi di Ebitda previsto nel 2024, al netto della spesa per investimenti, con l’indebitamento netto che passerebbe quindi da 6,1 a 7,5 miliardi. Nel 2025 non è prevista ancora generazione di cassa, che dovrebbe salire invece a 0,5 miliardi nel 2026, spiega il comunicato Tim. Va sottolineato che le proiezioni fornite da Tim non tengono conto dei pagamenti addizionali relativi alla cessione della rete a Kkr (che porterebbero l’enterprise value, equity più debito, della Netco dai 18,8 miliardi di base fino a 22 miliardi), connessi alla realizzazione della "rete unica" con Open Fiber, e della possibile cessione di Sparkle.

Elena Comelli