Spalmare le detrazioni previste con il superbonus da 4 fino a 10 o, addirittura, 15 anni. Utilizzare il credito accumulato con la detrazione per pagare le tasse. Maggiori poteri ai Comuni per vigilare contro le frodi nei cantieri con un premio del 50% sugli incassi. Infine, estensione delle deroghe allo stop della cessione del credito o dello sconto in fattura anche ad altre aree colpite dagli eventi sismici o alluvionali. Sono tanti gli emendamenti al decreto superbonus in discussione al Senato sul quale ha acceso più di un riflettore il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, preoccupato soprattutto del peso che la maxi-detrazione continua ad avere sul debito pubblico, circa 40 miliardi all’anno fino al 2026.
L’unico punto sul quale c’è già il disco verde da parte del Mef è l’allungamento delle detrazioni su 10 anni o 15 anni al posto di 4. In questa direzione vanno diversi emendamenti, anche bipartisan, presentati alla commissione Finanze del Senato, presieduta da Massimo Garavaglia. L’altra possibile modifica è quella che proroga la possibilità di usare i crediti di imposta anche per i crediti comunicati entro il "4 aprile 2024", spalmandone così l’utilizzo su dieci anni, anziché sui quattro ordinari. Un altro emendamento, sempre a firma Fi e Iv, prevede la possibilità di poter trasformare le detrazioni in crediti di imposta da utilizzare per pagare non solo l’Irpef ma anche l’Iva, le ritenute, l’Imu, la cedolare secca, salvando così l’ammontare eccedente i limiti dell’imposta (Irpef o Ires) con cui la detrazione è oggi ammessa in dichiarazione.
Un tema sul quale già in passato il Mef aveva mostrato non poche perplessità, soprattutto per l’effetto che l’operazione potrebbe avere sui saldi di finanza pubblica. Così come sarà difficile ottenere il via libera sull’estensione delle deroghe allo stop della cessione e dello sconto in fattura, che il decreto limita alle zone colpite dal sisma del 6 aprile 2009 e 24 agosto 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Una proposta bipartisan chiede di estendere (ma con un tetto alla deroga di 100 milioni per il 2024) la deroga anche alle aree - per cui sia stato dichiarato lo stato d’emergenza - colpite dagli eventi sismici verificatisi dal primo aprile 2009 e dagli alluvioni del 2022 nelle Marche. Ma le richieste di deroga sono molte e interessano diversi territori colpiti da eventi sismici o alluvionali, dall’Emilia Romagna a Ischia, dal Molise a Calabria e Basilicata, dai Campi Flegrei all’area etnea.
È firmata infine dalla Lega, ma nasce da un’idea della commissione, infine, la proposta di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus. L’emendamento ha l’obiettivo di "potenziare" il contrasto alle frodi e prevede per i Comuni un incentivo pari al 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate.