Roma, 17 gennaio 2024 – Sta per arrivare il primo stipendio del 2024, quello di gennaio. Una busta paga che confermerà l’aumento (applicato nell’ultima parte del 2023 e confermato per tutto il 2024), per alcune fasce di reddito, legato alla proroga dell’innalzamento delle percentuali del taglio del cuneo fiscale previsto nell’ultima legge di Bilancio. Aumenti reddituali che andranno sommati a quelli generati alle nuove aliquote Irpef. Ma concentriamoci qui sugli aumenti legati al taglio del cuneo fiscale alla luce dell’ultima Circolare Inps.
Il taglio al Cuneo fiscale
La legge di Bilancio approvata a fine dicembre 2023 dal Governo Meloni ha confermato il taglio del cuneo fiscale (la differenza fra stipendio lordo e stipendio netto) che arriva fino al 6 e 7% per alcune fasce di reddito.
La circolare dell’Inps
L’Inps ha diffuso una circolare per definire i termini dell’applicazione del taglio ai contributi previsto dalla legge di Bilancio. “Per i lavoratori dipendenti – spiega la nota – con una retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità non superiore a 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima è previsto nel 2024 un taglio dei contributi previdenziali di sei punti percentuali. L'esonero arriva a sette punti se la retribuzione non supera i 1.923 euro sempre al netto del rateo di tredicesima”.
Il taglio ai contributi
Tradotto: chi prende fino a 2.692 euro netti mensili avrà un taglio del cuneo del 6%, chi invece ha una busta paga con un netto inferiore a 1.923 euro avrà un taglio dei contributi del 7%. Per il calcolo della mensilità lorda non bisogna tener conto della tredicesima.
Gli effetti sulla busta paga
Gli effetti sulla busta paga di gennaio generati dal taglio del cuneo fiscale sono così sintetizzabili:
- fino ai 10.000 euro lordi all’anno: 44,92 euro in più al mese (-7%)
- fino a 15.000 euro all’anno: 67,38 euro in più al mese (-7%)
- fino ai 20.000 euro lordi all’anno: 76,82 euro in più al mese (-7%)
- fino ai 25.000 euro lordi all’anno: 96,03 euro in più al mese (-7%)
- fino ai 30.000 euro lordi all’anno: 90,49 euro in più al mese (-6%)
- fino ai 35.000 euro lordi all’anno: 98,56 euro in più al mese (-6%)
A chi spettano
Sempre la circolare Inps precisa che possono accedere al beneficio “tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati” ad eccezione dei lavoratori domestici. L'esonero vale anche per gli apprendisti. Non si applica sulla tredicesima mensilità o sul rateo di tredicesima qualora venga erogato mensilmente. In ragione dell'eccezionalità di “tale agevolazione – ricorda l' Inps – resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
Da sommare al taglio dell’Irpef
Queste cifre andranno sommate ai benefici che alcune fasce di reddito otterranno in base al riordino delle aliquote Irpef che sono passate da quattro a tre: ecco i calcoli.