Intesa storica per un innovativo Contratto collettivo nazionale dello Sport da applicare alle centinaia di migliaia di addetti del mondo sportivo, tra dipendenti e collaboratori. I sindacati di categoria Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom hanno siglato con la Confederazione Italiana dello Sport–Confcommercio Imprese per l’Italia un accordo che sostanzialmente rinnova e adegua la contrattazione esistente alle normative di legge recentemente introdotte. La firma al Coni, in presenza del presidente Giovanni Malagò. Attualmente il contratto è applicato da poco più di 7.000 datori di lavoro ad un totale di circa 41.000 dipendenti.
"È l`unico contratto di lavoro attualmente utilizzato da imprese, società o enti del settore, che coinvolge centri sportivi impegnati in ogni disciplina, che interessa enti profit e no profit, che sarà applicato ad ogni forma di lavoro", precisa una nota.
A segnare il cambio di passo l’armonizzazione delle norme contrattuali che regolano i rapporti di lavoro sportivi alle previsioni della Riforma dello Sport introdotta dal Dlgs 36/2021 e in vigore dal primo luglio 2023, che costituisce norma sostanziale e imprescindibile del Ccnl.
Sulla parte economica l`intesa contempla un aumento economico a regime per il IV livello medio di 200 euro, da riparametrare per tutti gli altri livelli, di cui 100 euro già erogati a titolo di acconto in virtù di un accordo di transizione siglato tra le parti nel 2022. I restanti 100 euro verranno erogati in tre tranche: 40 euro con la retribuzione del mese di luglio 2024, 30 euro con la retribuzione del mese di luglio 2025, 30 euro con la retribuzione del mese di luglio 2026.
Tra i punti salienti dell’intesa, con vigenza triennale dall`1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026: il superamento del doppio regime contrattuale, relativamente agli occupati ante e post 22/12/2015, data di stipula iniziale del Ccnl originario Impianti e Attività Sportive; la revisione degli inquadramenti contrattuali, con l`introduzione nei sistemi di classificazione delle figure professionali previste dalla riforma riconducibili ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa sportiva (atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara). Inoltre è previsto l’aumento dei minimi contrattuali su 13 mensilità.
Red. Eco.