Venerdì 14 Giugno 2024
CONTENTS
Economia

Scontrini pazzi, la guida contro le fregature

A cosa stare attenti quando si va al bar e al ristorante: una vademecum contro il caro scontrini

Crediti iStock - scontrino ristorante

Crediti iStock - scontrino ristorante

L’estate 2023 è stata segnata da molte vicende nelle quali i consumatori si sono lamentati, spesso via social network, dell’eccessivo rincaro degli scontrini di bar e ristoranti. Gli esempi da poter fare sono moltissimi, da quello del tramezzino sovrapprezzato di 2 euro per il taglio a metà da parte dell’esercente fino ai molti casi in cui il pagamento elettronico ha comportato un sovrapprezzo per i consumatori. Appare evidente come, specie per i più disattenti, possa risultare facile incappare in truffe e pratiche illegali compiute dai commercianti ai danni dei consumatori. Sul tema del forte caro scontrini è intervenuta l’Unione nazionale consumatori che attraverso il suo presidente, Massimiliano Dona, ha fornito una vera e propria guida contro gli abusi che i consumatori possono adottare al bar o al ristorante.

Approfondisci:

Piattino in più, toast tagliato a metà e pizza ben cotta: il lungo elenco degli scontrini pazzi

Piattino in più, toast tagliato a metà e pizza ben cotta: il lungo elenco degli scontrini pazzi

Guida contro gli abusi: il Pos

Tra i primi aspetti trattati dalla guida c’è sicuramente la possibilità per i consumatori di poter pagare con la carta. Tale opzioni non può e non deve mai essere negata, con gli esercenti che non possono non avere il Pos. Al verificarsi di una situazione di impedimento causata dall’esercente, il consumatore può rivolgersi alla Guardia di Finanza o alla Polizia locale che provvedono a sanzionare chi non ha il Pos con una multa di 30 euro e un’altra pari al 4% della transazione negata. Sul tema è bene ricordare che non è previsto dalla legge nessuna spesa minima per il pagamento con il Pos, motivo per cui in presenza di situazioni di questo tipo ci si troverà di fronte ad una pratica illegale.  

Caro scontrini, i prezzi

Nella guida contro gli abusi molta importanza è anche data alla trasparenza dei prezzi. Questi, così come ribadito da Massimiliano Dona “devono essere segnalati già all’esterno” del locale, con il cliente che ha il diritto di pagare quel prezzo. “Il cameriere dovrebbe dire il prezzo - aggiunge Dona - Se non lo fa, il cliente lo richieda, così non avrà sorprese”. In tema di rincari è bene anche ricordare che non sono previsti dei limiti, motivo per cui il cliente non ha diritto di lamentarsi di un prezzo ritenuto eccessivo se questo è stato opportunamente indicato prima dell’ordinazione. Rappresenta invece una pratica illegale la creazione di un doppio menù, uno per gli italiani ed uno per gli stranieri: tutti i clienti di un locale devono dunque ricevere lo stesso trattamento economico.  

Gli scontrini con gli extra

Spesso, purtroppo, negli scontrini di bar e ristoranti si trovano delle voci di costo molto fantasiose come l'addebito di un piatto vuoto o, per tornare all’esempio prima citato, il taglio di un alimento. In tutti questi casi non si è in presenza di una pratica illegale se o solo se il cliente era stato opportunamente informato del costo prima della scelta dell’opzione. Stesso discorso vale anche per il coperto che è da considerarsi legale se opportunamente segnalato nel menù. In esso rientrano le spese per le stoviglie e il lavaggio, le tovaglie, i tovaglioli e l’allestimento, sono invece esclusi il pane e l’acqua. Nel primo caso si tratta di un bene paragonabile a qualsiasi altro elemento del menù e, dunque, può essere prezzato ed inserito nel menù. Per quanto riguarda l’acqua è previsto che tutti i clienti possano chiedere quella del rubinetto e, anche qui, devono essere indicati i prezzi nel menù.