È questo uno dei casi nei quali il pacchetto famiglia determinerà i maggiori benefici. L’obiettivo dichiarato del governo è infatti quello di favorire la natalità
con misure che incoraggino gli italiani
a mettere al mondo più figli.
Per i nuclei con tre figli piccoli
e redditi fino a 15mila euro,
i vantaggi possono superare
i 12.000 euro all’anno.
Circa la metà è coperta dall’assegno
unico che prevede una maggiorazione
del 50% sull’importo base a partire
dal terzo figlio. L’effetto del taglio
del cuneo fiscale e della riduzione delle
aliquote Irpef si attesta a circa mille euro
all’anno. Ma, in compenso, nel caso
di una mamma lavoratrice, ci sarà
un forte sconto sui contributi a carico
del lavoratore, fino a 3mila euro
all’anno, che si traduce naturalmente
in un aumento dello stipendio.
A questo occorre aggiungere l’aiuto
per il pagamento della retta dell’asilo,
fino a 2.100 euro. In questo caso, poi, potrebbero anche scattare i sostegni previsti dal cosidetto "bonus sociale" per l’energia,
che di fatto azzera gli aumenti in bolletta
registrati negli ultimi anni.
Più contenuti, invece, gli effetti
per le fasce di reddito più alte.
Dal pacchetto famiglia contenuto
in manovra, il vantaggio fiscale
complessivo per chi ha un reddito di
35mila euro può arrivare a poco
meno di 10mila euro l’anno.
Poi, gradualmente, le agevolazioni
calano fino ad azzerarsi quasi per una famiglia
che dispone di un reddito di almeno 60mila
euro all’anno.