Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO MAMMINI
Economia

Rimesse stranieri, inviati all’estero 8 miliardi di euro in un anno

Tra i paesi verso i quali è stato inviato il denaro, al primo posto vi è il Bangladesh

Rider stranieri a Firenze

Rider stranieri a Firenze

Otto miliardi di euro. Sono i redditi guadagnati in Italia che nel corso del 2022 hanno lasciato il paese per raggiungere i paesi di provenienza dei lavoratori stranieri. Le rimesse, questo il nome dei redditi da lavoro inviati poi negli stati d'origine, negli ultimi sei anni sono aumentate del 44,9%. Rispetto al 2022, invece, il valore complessivo è diminuito dell’1,8%. A riferirlo è la Fondazione Leone Moressa - che si occupa di studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione.

Secondo i dati forniti dall’Istat, al 1° gennaio 2022, in Italia risiedono circa 5 milioni di cittadini stranieri, che rappresentano l’8,5% del totale dei residenti. Sono, quindi, una parte importante della popolazione, composta anche da lavoratori che cercano di finanziare e fornire sostegno a distanza ai propri familiari residenti in patria.   Tra i paesi verso i quali è inviato più denaro, al primo posto vi è il Bangladesh. In questo caso, le rimesse inviate in patria sono di circa 1,2 miliardi di euro (il 14,6% del totale). A seguire, il Pakistan e le Filippine. Negli ultimi cinque anni questi paesi - a differenza di quelli dell’est Europa, come Romania, Albania e Moldavia - hanno fatto registrare una tendenza fortemente positiva. Sempre secondo la Fondazione Moressa, le motivazioni sono da ricercare nel fatto che i territori dell’est Europa sono facilmente raggiungibili via terra e ciò permette ai lavoratori residenti in Italia di portare direttamente con sé regali o denaro per la famiglia. Tra i paesi verso cui si è registrato un forte calo di rimesse di denaro vi è l’Ucraina, una diminuzione da attribuire alla guerra e alla fuga di 5 milioni di profughi. Uno sguardo più ampio al fenomeno permette di osservare un capovolgimento totale del quadro generale: ad oggi, infatti, è presente una notevole frammentazione, che prima era assente: nel 2012, ben un quarto delle rimesse di denaro era concentrato solamente verso la Cina. Una situazione che, dopo circa dieci anni, non trova più riscontro: al 2023, la potenza asiatica riceve dai lavoratori presenti in Italia solamente 23 milioni di euro, a fronte dei 3 miliardi registrati nel 2012. Per quanto riguarda le zone di provenienza, le città che rappresentano i principali punti di invio di denaro sono Roma e Milano. Quanto alle regioni, il primo posto è occupato dalla Lombardia, da cui sono spediti 1,85 miliardi di euro. Poi, il Lazio con 1,22 miliardi. Seguono l’Emilia-Romagna (851 milioni), il Veneto (708 milioni) e la Toscana (663 milioni). L’importanza del fenomeno è confermata anche dai ricercatori della Fondazione Leone Moressa, che sottolineano come nel calcolo delle rimesse complessive - utili per finanziare istruzione, sanità e piccoli investimenti per i familiari dei lavoratori - non possono essere compresi i flussi informali, come regali o denaro consegnato a mano. A questo proposito, si spiega - nuovamente - il calo dei paesi raggiungibili più facilmente e si potrebbe anche immaginare una portata ancora più ampia dei numeri fin qui riportati. Cifre importanti di cui anche la Banca Mondiale ha riconosciuto il peso, affermando che le rimesse sono un grande aiuto per le famiglie dei lavoratori che vivono in paesi a basso e medio reddito.

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