Mercoledì 9 Ottobre 2024
MONICA PIERACCINI
Economia

Reddito di cittadinanza 2023, arriva Mia. Cosa cambia e cosa c'è da sapere. I requisiti

Due le categorie che potranno avere il sostegno: gli occupabili e le famiglie povere che non hanno all'interno persone che possono lavorare

Roma, 6 marzo 2023 - Il reddito di cittadinanza cambia e diventa Mia, cioè “Misura di inclusione attiva”. E' quanto intende fare il governo, secondo le indiscrezioni che emergono da alcune bozze ministeriali. Due le categorie che potranno avere il sostegno: gli occupabili e le famiglie povere che non hanno all'interno persone che possono lavorare. Per i primi il sussidio sarà di 375 euro, per i secondi si partirà da 500 euro. Ecco come funzionerà in dettaglio.

Reddito di cittadinanza Mia
Reddito di cittadinanza Mia

A chi spetta Mia

Due le categorie che potranno richiedere Mia. La prima: le famiglie dove c'è un componente che è senza lavoro ma è occupabile, avendo tra i 18 e i 60 anni di età. Sono le famiglie che in sostanza già oggi possono percepire il reddito di cittadinanza, anche se nel 2023 è limitato a una durata di sette mesi e comunque solo fino al 31 dicembre 2023. La seconda categoria: le famiglie dove c'è almeno un minorenne o un anziano sopra i 60 anni o un disabile e quindi dove non ci sono componenti occupabili. Per tutte e due le categorie familiari esiste anche un altro requisito, e cioè l'Isee. La soglia massima per ottenere oggi il reddito di cittadinanza è di 9.360 euro. Per la Mia la soglia dovrebbe scendere a 7.200 euro. Sarà invece corretta la scala di equivalenza, in modo da favorire nell'assistenza soprattutto le famiglie numerose.

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Gli importi

Per le famiglie occupabili l'assegno base, secondo le indiscrezioni, potrebbe scendere a 375 euro. Per quelle povere senza occupabili, invece, l'importo base sarebbe di 500 euro al mese, come per il  reddito di cittadinanza. Nel caso in cui il nucleo familiare debba pagare l'affitto, potrebbe essere prevista, come già accade con il reddito di cittadinanza, una quota aggiuntiva fino ad un massimo di 280 euro al mese.

La durata del sussidio

Per gli occupabili la durata del sussidio sarà di 12 mesi, per le famiglie povere senza occupabili si potranno raggiungere invece i 18 mesi. Alle ipotesi allo studio, pare ci sia però una stretta sui rinnovi. La Mia non potrà essere richiesta a ripetizione. Per le famiglie con occupabili la Mia scadrà ai 12 mesi e la seconda volta dopo sei mesi. Per richiederne una terza, si dovrà attendere che passi un anno mezzo dalla seconda richiesta. Nel caso di famiglie senza occupabili, invece, si potrà richiedere la Mia dalla seconda volta solo per 12 mesi e dovrà passare almeno uno mese per chiedere di nuovo la prestazione.

Le verifiche e il percorso per trovare un'occupazione

Una volta presentata la domanda per la Mia, anche in questo caso per via telematica, saranno fatti i dovuti controlli, incrociando i dati presenti nelle varie banche dati (in particolare Inps e Agenzia delle Entrate). Quindi, le famiglie senza occupabili saranno indirizzati ai Comuni per i percorsi di inclusione sociale, mentre gli occupabili saranno messi in contattto con i centri per l'impiego dove dovranno sottoscrivere un patto per il lavoro (come avviene per il reddito di cittadinanza). In questo percorso potranno essere coinvolte anche le agenzie del lavoro, che avranno un compenso per ogni occupabile che riusciranno a inserire nel mondo del lavoro, anche con un contratto a termine.