Giovedì 16 Maggio 2024

S&P conferma il rating dell'Italia, ma l'outlook diventa negativo

L'agenzia statunitense lascia il livello BBB, ma "la manovra frenerà la crescita". Conte: "Giudizio corretto alla luce della nostra solidità"

La sede di Standard and Poor's a New York (Ansa)

La sede di Standard and Poor's a New York (Ansa)

Roma, 26 ottobre 2018 - Rating a livello BBB confermato per l'Italia, ma Standard & Poor's taglia l'outlook passandolo da stabile a negativo. Il giudizio dell'agenzia statunitense arriva al termine di una nuova giornata di scontri tra Roma e istituzioni europee con il vicepremier Luigi Di Maio che accusa Mario Draghi di "avvelenare il clima in un momento in cui si dovrebbe tifare Italia".

Il livello del nostro rating resta quindi due gradini al di sopra del temuto "speculative grade", comunemente chiamato "junk" (spazzatura); al tempo stesso però il passaggio da "stabile" a "negativo" dell'outlook (ovvero le prospettive sulle sue stesse valutazioni di affidabilità creditizia) potrebbe preludere a un declassamento nei prossimi mesi.

LE MOTIVAZIONI - "A nostro avviso il piano di politica economica e fiscale del governo italiano sta pesando sulle prospettive di crescita economica del paese", si legge nelle valutazioni sull'Italia di S&P. "Le impostazioni programmate di politica economica e fiscale del governo - prosegue la nota - hanno eroso la fiducia degli investitori, come riflesso da un aumento del rendimento sul debito pubblico. Ciò a sua volta sta influenzando negativamente l'accesso delle banche al finanziamento del mercato dei capitali e, in misura minore, il loro coefficiente patrimoniale regolamentare". "L'outlook negativo riflette il rischio che la decisione del governo di aumentare ulteriormente i prestiti pubblici - oltre ad esacerbare la già debole posizione di bilancio dell'Italia - soffochi l'incipiente recupero del settore privato".

L'agenzia di rating stima che il rapporto deficit/Pil dell'Italia nel 2019 si attesterà intorno al 2,7% e non al 2,4% come indicato dal governo italiano. Alla luce di questa considerazione, per l'agenzia non continuerà il cammino di riduzione del debito. Anzi, S&P si aspetta che nei prossimi tre anni il rapporto debito/Pil dell'Italia si manterrà al 128,5%. Inoltre per l'agenzia i target di crescita del governo sono "eccessivamente ottimistici", cosa che potrebbe avere come conseguenza il fatto di aver calcolato per il 2019-2021 uscite fiscali più ampie. Tra le scelte del governo M5s-Lega finite nel mirino dell'agenzia di rating c'è l'annullamento in parte della legge Fornero alla luce della situazione demografica del nostro paese. "La misura del governo, se attuata in pieno, invertirà a nostro avviso i guadagni della precedente riforma e minaccia la sostenibilità di lungo termine dei conti pubblici", continua S&P che sottolinea come la spesa dello Stato italiano in pensioni in termini percentuali sul Pil è seconda solo alla Grecia nell'Ue.

CONTE - La conferma del rating BBB risulta meno grave di quanto si sarebbe potuto temere, visto che diversi osservatori non escludevano che l'agenzia avrebbe proceduto immediatamente a un declassamento. "Standard & Poor's lascia invariato il suo rating sul debito dell'Italia. Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese: l'Italia è la settima potenza industriale al mondo e la seconda manifattura europea. La competitività delle nostre imprese ci permette di avere un surplus commerciale consistente e il risparmio delle famiglie italiane è solido", commenta il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una nota diffusa da Palazzo Chigi. "In merito alla decisione di portare in negativo l'outlook italiano e ad alcuni giudizi negativi sulla manovra economica - prosegue il premier - siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure". "Con la manovra economica - rivendica Conte - evitiamo una stretta recessiva e rilanciamo la crescita grazie agli investimenti e ad un programma di profonde riforme strutturali". "L'Italia è saldamente collocata all'interno dell'Unione europea e non c'è alcuna possibilità di uscita dall'Ue o dall'euro-zona. Il governo è al lavoro per far ripartire il Paese su un sentiero di crescita e in direzione dello sviluppo sostenibile", conclude.

SALVINI - "È un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese", commenta il vicepremier Matteo Salvini.

DI MAIO - "Le agenzie di rating non misurano il benessere dei cittadini di un Paese, ma chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa: il rating dell'Italia è stato confermato. Andiamo avanti! Il cambiamento sta arrivando", scrive il ministro di Mise e Lavoro su Twitter.

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