Giovedì 25 Aprile 2024

Quota 100 e reddito di cittadinanza, alt dell'Ocse

La raccomandazione al governo: rivedere le pensioni e ridurre l’importo degli assegni. La maggioranza si spacca, Conte fa muro

Giuseppe Conte, 57 anni, ha giocato a tennis nel parco 'Corto Maltese' di Scampia

Giuseppe Conte, 57 anni, ha giocato a tennis nel parco 'Corto Maltese' di Scampia

S’incendia lo scontro politico intorno al reddito di cittadinanza, dopo le battute di Giorgia Meloni a Cernobbio che ha definito la misura "metadone di Stato" (e ieri ha rincarato sui social, parlando di "paghetta di Stato"), innescando una reazione a catena che ha messo in evidenza una faglia profonda all’interno della maggioranza. Come benzina sul fuoco, è arrivata la ‘sentenza’ del rapporto Ocse che, in uno studio economico sull’Italia, ha scattato una fotografia realistica, ma impietosa, della misura. Oltre che dare 'consigli' sulle pensioni ("Quota 100 e Opzione donna vanno lasciate scadere per contenere i costi") e sul cuneo fiscale, che, nella riforma prevista per l’autunno, va ridotto in modo "permanente per tutti i lavoratori, in particolare le donne".

Sulle pensioni e Quota 100, è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, convinto che il governo, unito, saprà trovare un "giusto equilibrio" tra le "preoccupazioni di breve termine" sulle difficoltà che potrebbero determinarsi in alcuni settori e quelle "di lungo termine" legate all’invecchiamento della popolazione.

Sul reddito di cittadinanza, però, l’Ocse è impietoso: la misura è, sì, servita a "ridurre il livello di povertà delle fasce più indigenti della popolazione", ma non a far incrociare domanda e offerta sul mercato del lavoro, visto che il numero delle persone che hanno trovato un impiego "è scarso". L’Ocse ha anche – malignamente – ricordato di aver consigliato, nel 2019, di "ridurre il reddito", la cui cifra massima di 780 euro per un single risultava in effetti elevata rispetto al reddito medio italiano e rispetto ai sussidi versati in altri Paesi Ocse, "per incoraggiare i beneficiari a cercare un’occupazione".

La proposta dell’organismo è secca: cambiare la misura tagliando il reddito, introducendo però "un sussidio per i lavoratori a basso reddito". Parole che hanno trasformato la faglia in voragine nel giro di poche ore, nonostante le parole di Draghi di qualche giorno fa, quando il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato: "Lo sforzo ora è di trasformare il reddito di cittadinanza in ’lavoro di cittadinanza’". Poi è arrivato Matteo Salvini, sparando ad alzo zero: "L’impegno è presentare, in sede di Bilancio, un emendamento a mia firma, in cui chiederemo di rivedere o cancellare il reddito di cittadinanza". Anche dal Pd si sono levate voci critiche verso la misura, come quella del senatore Andrea Marcucci: "Il reddito può essere modificato, spingendo sulla logica del collegamento con il mondo del lavoro". Ma la spinta politica vero il cambiamento si è infranta contro il ‘muro’ del M5s.

"In questi giorni – ecco le parole di Giuseppe Conte, neo presidente grillino – si è levata una campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza. Trovo vigliacco e folle che esponenti politici, che hanno peraltro trattamenti economici privilegiati, pretendano di abrogare una misura di civiltà nei confronti di chi non ha nulla. Che visione di Paese si può avere quando si dice di voler abrogare la misura con cui abbiamo affrontato una pandemia che ha creato un milione di nuovi poveri assoluti?". "Il M5s difenderà il Rdc – ha poi rincarato il presidente della Camera, Roberto Fico –: se ci sono dei miglioramenti da fare si faranno, ma il reddito rimane".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro