Giovedì 25 Aprile 2024

Perché benzina e diesel aumentano: la Russia non c’entra e ci sono (anche) buone notizie

Per quantro riguarda il servito la verde tocca in media i 2 euro, poco sotto l’1,9 il self service. Tabarelli (Nomisma): “Crescita continuerà anche nelle prossime settimane, ma non c’è da preoccuparsi”

Roma, 17 luglio 2023 – A valle dei rincari decisi la scorsa settimana dagli operatori, la media dei prezzi di benzina e diesel è in crescita. Questo quanto riporta l'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori dell'Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 16 luglio. 

Perché aumentano i prezzi di benzina e diesel?
Perché aumentano i prezzi di benzina e diesel?

In particolare, sulla rete nazionale, il prezzo medio della benzina in modalità self service si aggira intorno ai 1,865 euro/litro con un incremento di 0,005 rispetto alla rilevazione precedente e una variabilità a seconda del marchio tra l'1,855 e 1,879 euro/litro (no logo 1,848). 

Per il diesel, invece, si registra un prezzo medio di 1,712 euro/litro alle pompe self service, anche questo in crescita rispetto allo scorso 1,704 euro/litro con un delta tra 1,696 e 1,726 euro/litro in base alla compagnia (no logo 1,695). 

Per quanto riguarda il servito, la benzina raggiunge in media i 2 euro al litro (+0,004 euro/litro) e il diesel 1,852 euro al litro (+0,007 euro/litro). Anche in questo caso, sulla base dei punti vendita possiamo trovare una variabilità di prezzo che per la benzina si aggira interno ai 1,939 - 2,079 euro/litro (no logo 1,900) e per il diesel si attesta tra i 1,786 - 1,930 euro/litro (no logo 1,749). 

I prezzi praticati dal GPL si posizionano tra 0,715 e 0,737 euro/litro (no logo 0,696). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,412 e 1,491 (no logo 1,441). 

Come mai aumentano benzina e diesel? 

A rispondere Davide Tabarelli presidente di NE Nomisma Energia: "Per dare un po' di contesto a lungo termine: sono dei valori ancora lontanissimi dai prezzi che abbiamo avuto subito dopo l'avvio della guerra in Russia. In quel periodo, infatti, ci aspettavamo che potesse mancare tutto il petrolio della Russia che insieme alla Arabia Saudita è tra i principali esportatori di petrolio. Tuttavia, in questo anno e mezzo, non  solo non c'è stato il venir meno della Russia, ma ha anche prodotto di più ed esportato a prezzi molto bassi.

Per il momento il mercato petrolifero sta andando relativamente bene per i consumatori perché il prezzo del petrolio adesso è intorno ai 78 dollari al barile. I produttori OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) hanno annunciato da ormai due mesi una riduzione importante della produzione per risollevare i prezzi. Si tratta di un recupero da valori molto bassi". 

Fino a quando cresceranno i prezzi?

"Questa crescita dovrebbe continuare anche nelle prossime settimane per tutto l'inverno - prosegue Tabarelli -. Niente di preoccupante perché vuol dire che dietro c'è una domanda che cresce, che non c'è recessione. Perché ormai il prezzo del petrolio è diventato un indicatore di come sta l'economia globale. Si tratta di un equilibrio abbastanza tranquillo con una leggera tendenza al rialzo". 

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