Mercoledì 8 Maggio 2024

Poste, inizia l’era del co-working. Trenta sedi trasformate entro giugno

A regime 7mila uffici nei piccoli centri diventeranno hub di servizi pubblici

Poste, inizia l’era del co-working. Trenta sedi trasformate entro giugno

Poste, inizia l’era del co-working. Trenta sedi trasformate entro giugno

Sono pronte ad aprire entro giugno le prime 30 sedi di Poste Italiane con la nuova veste che le trasformerà in luoghi di co-working o di formazione destinati a professionisti, aziende, associazioni e cittadini. È il progetto “Polis – Spazi per l’Italia” che affianca il più ampio progetto “Polis – Sportello Unico” con cui 7mila sedi postali nei piccoli centri stanno diventando degli hub di servizi pubblici dove richiedere ad esempio il passaporto, come già sta avvenendo in alcuni comuni della provincia di Verona e Bologna.

Le prime due sedi postali che invece affiancano gli spazi di co-working agli uffici tradizionali sono quelle di Santa Maria Capua Vetere e San Felice Circeo e tra maggio e giugno saranno una trentina le nuove aperture tra cui Milano piazza Cordusio, Cosenza, Gavirate, Cuneo, Ostuni. Entro l’anno verrà raggiunta quota 80. L’intero progetto “Spazi per l’Italia”, che comporta per Poste Italiane un investimento di oltre 120 milioni di cui 20 finanziati dal fondo complementare al Pnrr, prevede 250 aperture entro il 2026.

Se “Sportello Unico” – finanziato per circa 800 milioni dal Piano nazionale complementare e per circa 400 da Poste – si rivolge ai piccoli centri, “Spazi per l’Italia” mira a rimettere in funzione soprattutto le sedi nelle città di grandi e medie dimensioni, anche se una parte del progetto (80 sedi) sarà dedicato a centri con meno di 15mila abitanti. Sotto il profilo architettonico, gli interventi puntano a privilegiare la creazione di spazi di lavoro di dimensioni contenute (per 2-4 persone), che sono i più richiesti, ma prevedono anche open space.

Dal punto di vista commerciale, l’offerta di Poste fa leva sul fatto di mettere a disposizione edifici in posizione centrale – come piazza Cordusio a Milano o, a Roma, piazza Bologna e Piramide – di proporre pacchetti flessibili e di avere una rete di centri in tutta Italia.

Red. Eco.

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