Giovedì 25 Aprile 2024

Pnrr, il grande pasticcio. Progetti al palo, bloccati 19 miliardi. Fitto tratta con la Ue

Il ministro a Bruxelles: c’è il il rischio che diverse opere si blocchino. Migliaia di richieste dai Comuni, polemico Sala: i soldi a chi li sa usare

Raffaele Fitto

Raffaele Fitto

Roma, 30 marzo 2023 – Rimodulazione della spesa. Cabina di regia unica sui fondi messi a disposizione da Bruxelles. Riprogrammazione degli interventi che difficilmente potranno rispettare la scadenza inderogabile del giugno 2026. La trattativa sul Pnrr, il Piano di ripresa e resilienza fra Roma e Bruxelles sta entrando nel vivo. Ma il confronto non si presenta semplice. Ieri, Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei, del Pnrr e del Sud, ha avuto una serie di riunioni con il vicepresidente Schinass e con i commissari Kyriakides e Schmit. Obiettivo: sbloccare almeno la terza rata del piano, congelata dagli euroburocrati in attesa di ulteriori chiarimenti di Roma. In gioco circa 19 miliardi di euro, da sbloccare entro un mese. Ma il problema è molto più ampio. A fine anno, secondo i giudici della Corte dei Conti, non riusciremo a spendere 15 miliardi della quota programmata per il 2023. Invece dovremmo correre come forsennati per evitare di perdere le risorse assegnate, e spendere qualcosa come 45 miliardi all’anno fra il 2024 e il 2025. Impresa estremamente difficile.

Tanto che lo stesso ministro Fitto conferma il rischio che "diversi progetti possano non essere realizzati". E confida in un confronto positivo con la Commissione europea. Entro maggio dovrebbe essere pronta una nuova proposta da presentare all’Ue per una maggiore flessibilità nell’uso delle risorse. Nei prossimi giorni arriverà, poi, un altro decreto sblocca-Pnrr, il terzo della serie, con nuove assunzioni di tecnici per aiutare gli Enti Locali e le amministrazioni a mettere a punto i progetti oltre a una ulteriore iniezione di semplificazioni procedurali.

Ma si lavora anche a razionalizzare la spesa. "Solo i piccoli comuni hanno portato sul tavolo 7.500 progetti. Qui ognuno ha tirato fuori dal cassetto quello che aveva, ma si tratta anche di piani vecchi o irrealizzabili", spiega una fonte vicina al governo. Ma ciò che Fitto non riesce a mandare giù è lo scontro politico innescato sui ritardi del Pnrr. "Dopo poco più di quattro mesi di governo si è scatenato un dibattito surreale e che non c’è mai stato prima anche se il Pnrr è operativo da molto più tempo". Dunque: "Dobbiamo affrontare le questioni con un approccio serio e responsabile ed è quello che il governo Meloni sta facendo dall’inizio. Pensare che tutto possa essere buttato in polemica, non so a cosa serva", ha aggiunto il ministro.

Poi Fitto mette la sordina anche alle riserve espresse dall’Ue sui progetti relativi al rifacimento degli stadi a Venezia e a Firenze, previsti nel Pnrr e che la commissione potrebbe bocciare. "Concorderemo una soluzione con Bruxelles". Ottimista anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Georgetti: "Stiamo discutendo con la Commissione Ue per fare le cose in modo realistico". Mentre il vicepremier, Salvini, chiede all’Europa "di trattare il governo Meloni allo stesso modo di quello di Draghi".

Nel frattempo uno spiraglio sulla trattativa lo apre il commissario comunitario, Paolo Gentiloni: "Stiamo lavorando sul dossier, non vogliamo creare divisioni all’interno dell’Ue". Ma la polemica è tutt’altro chiusa. Ieri, a dare fuoco alle polveri è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Un governo saggio darebbe i soldi alle realtà locali che raggiungono risultati. Quindi, se ci sono dei residui, dateli a Milano". Parole che non sono piaciute ai governatori del Sud: "Così si accelera la secessione", sentenzia il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. Sulla stessa scia il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: "Credo che il mio amico sindaco di Milano non beneficerà dei soldi non spesi del Pnrr destinati alla mia città". Sul piede di guerra anche l’opposizione. Il Pd ha chiesto alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio una informativa urgente del ministro Fitto sui "presunti ritardi del Pnrr e su quali siano state le modifiche". "Sul Pnrr il governo è indietro e l’Italia non può permettersi di fallire, il Pd vigilerà", tuona la segretaria dem, Elly Schlein.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro