Giovedì 6 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Per la transizione pronti 230 miliardi di euro

La conferenza di Confindustria Energia evidenzia l'importanza di azioni coraggiose per la transizione energetica e la competitività, con previsti ingenti investimenti e creazione di posti di lavoro in Italia entro il 2030.

Il presidente Guido Brusco

Il presidente Guido Brusco

"Le tensioni e i conflitti che stanno interessando più regioni del mondo e le dinamiche economiche globali non possono che farci riflettere in merito alla determinazione con cui intraprendere azioni coraggiose a livello europeo, nazionale e territoriale per nuovi modelli di crescita, di produttività e di investimenti fino ad arrivare sul fronte degli approvvigionamenti energetici, per restituire competitività e autonomia strategica alle imprese e al Paese", dice Guido Brusco, presidente di Confindustria Energia.

La sostenibilità della transizione energetica è stata al centro della seconda conferenza di Confindustria Energia nella quale sono intervenuti, fra gli altri, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, Stefano Besseghini, presidente di Arira, Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia, poi Stefano Venier, di Snam ed Emanuela Trentin, Chief Executive Officer di Siram Veolia. "Dopo una stagione in cui transizione e fonti energetiche tradizionali venivano contrapposte, gli ultimi due anni ci hanno mostrato come questa impostazione fosse pericolosa. Sicurezza e transizione sono due lati della stessa medaglia, da sviluppare insieme", dice Venier. "Bisogna stare attenti alla competitività del costo dell’energia". Previsti al 2030 in Italia 230 miliardi di euro di investimenti, prevalentemente privati, con la creazione di 500mila posti di lavoro e la salvaguardia di un altro milione. "Questo sistema, il Sistema delle imprese di Confindustria Energia – sottolinea Brusco – è in grado di mobilitare, per il raggiungimento degli obiettivi posti dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima al 2030 investimenti, prevalentemente privati, pari a 230 miliardi di euro con la salvaguardia di quasi un milione di posti di lavoro e la creazione di altri 500mila".

"Senza dubbio – conclude – per realizzare questa strategia di business, che non è una semplice visione, ma un piano di investimento industriale reale, dobbiamo poter contare su un sistema di governance che possa sostenere un quadro normativo e regolatorio certo e affidabile".

Letizia Magnani