Lunedì 17 Giugno 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Economia

Passa il ‘Salva casa’. L’esultanza di Salvini:: "Rivoluzione liberale". La sinistra: un condono

Il decreto fortemente voluto dal leader leghista perde qualche pezzo, ma poi supera le resistenze interne. "Colpo di spugna sui vizi di forma".

Passa il ‘Salva casa’. L’esultanza di Salvini:: "Rivoluzione liberale". La sinistra: un condono

Passa il ‘Salva casa’. L’esultanza di Salvini:: "Rivoluzione liberale". La sinistra: un condono

Finisce con gli elogi della Lega al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, le critiche dell’opposizione e qualche frizione interna alla maggioranza la partita del decreto Salva Casa. Il leader del Carroccio incassa la sanatoria sui piccoli abusi edilizi anche se deve accettare il ridimensionamento che toglie le norme su Milano e fa saltare il colpo di spugna per le opere ante 1977. In compenso arriva l’ok di Giancarlo Giorgetti. Il ministro dell’Economia a margine del G7 di Stresa dice che si tratta di provvedimenti "abbondantemente annunciati" e di condividere le scelte del Consiglio dei Ministri.

In conferenza stampa Salvini dice che il Salva Casa "è una rivoluzione liberale. Passiamo dal silenzio rigetto al silenzio assenso. È una bellissima giornata non solo per i proprietari ma per tutto il settore edilizio". Anche se questo, ricorda, "non è un condono sull’esterno, si potranno sanare solo piccole irregolarità". Ma serve a risolvere "un problema decennale: il Comune incassa, il cittadino paga e rientra in possesso del suo bene. Può vendere". Così tanti immobili torneranno sul mercato "con un effetto sui prezzi del mattone".

Il Carroccio si stringe attorno al suo leader: "Una misura concreta per venire incontro alla maggioranza degli italiani, che vede la propria casa perdere valore a causa di piccole difformità", dice la capogruppo della Lega in Commissione Affari Sociali al Senato Elena Murelli. Secondo Claudio Borghi "lo Stato incasserà cifre importanti con cui saranno finanziati gli interventi a favore degli stipendi". Intanto Radio Libertà, la radio della Lega, attacca il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, per un comizio in cui ha sostenuto che non è mai esistito il piano casa di Matteo Salvini e che il vice premier dice grandi fesserie: "Impari da Berlusconi: il centrodestra deve essere unito"

Critica invece l’opposizione. Il deputato di Avs Angelo Bonelli dice che il decreto "consentirà la desertificazione abitativa dei centri storici grazie alla norma che prevede la modifica della destinazione d’uso degli immobili nelle zone territoriali omogenee di tipo A, B e C. In questo modo si trasformeranno definitivamente in residenze turistiche, commerciali e uffici". Secondo Pierfrancesco Majorino, responsabile Diritto alla casa del Pd, siamo di fronte a un decreto "apparentemente piccolo piccolo che tuttavia può essere un veicolo per operazioni di condono molto dannose e che soprattutto si configura come una clamorosa occasione sprecata" per finanziare i fondi sugli affitti e sulla morosità incolpevole.

Legambiente non perdona: il decreto legge "rischia di essere un condono mascherato", spiegano dalla storica associazione ambientalista. Perché "viene cancellata la clausola della doppia conformità con nuove possibilità di sanatoria, è un colpo di spugna sulle sanzioni per le violazioni superiori al 2%, vengono ricalcolate al ribasso le sanzioni pecuniarie e, soprattutto, vale il principio del silenzio-assenso che sostituisce il silenzio-rigetto per gli abusi edilizi formali".