Open to Meraviglia, il dominio non registrato e il pasticcio del ministero che diventa un caso sul web

Il progetto di promozione voluto dalla ministra Santanché ‘beffato’ online. E c’è qualcuno che, con astuzia, ne ha subito approfittato

Open to Meraviglia, il ministero non registra il dominio

Open to Meraviglia, il ministero non registra il dominio

Sandro Botticelli la paternità sulla Venere che nasce dalla conchiglia ce l’ha messa e in effetti uno dei capolavori dell’arte italiana più noti al mondo continua a far bella mostra di sé (e del talento del suo autore) davanti a tutti i visitatori che restano ammaliati tra le sale del museo degli Uffizi di Firenze. Chi invece la suddetta Venere la ha presa in prestito per trasferirla in una campagna social che ha immediatamente fatto discutere, evidentemente non ha fatto altrettanto. E così, poche ore dopo la presentazione ufficiale di Open to Meraviglia, il progetto di promozione del nostro territorio voluto dalla Ministra del Turismo Daniela Santanché, ecco arrivare la beffa, diffusa alla velocità della luce sui canali online: il dominio ‘opentomeraviglia.it’ destinato a ospitare tutti i contenuti relativi appunto alla campagna che vede la Venere in una inedita versione ammiccante in stile social e intenta a promuovere il Belpaese, non è stato registrato e chi se ne è accorto ne ha approfittato subito, tanto che a oggi, cliccando su www.opentomeraviglia.it non ci si trova davanti alle bellezze dello Stivale, ma piuttosto al sito di un’agenzia di marketing toscana.

La prima segnalazione sul web

Ad aprire il vaso di Pandora era stato un utente social, che nelle scorse ore aveva annunciato di aver acquistato il dominio in questione, ancora libero, al prezzo di un centesimo di euro. In maniera goliardica aveva poi annunciato di restare in attesa di un contatto da parte della ministra Santanché, indirizzando nel frattempo il canale verso l’universo a luci rosse.

L’agenzia fiorentina

È bastato un attimo ed ecco che sulle tastiere si sono fiondate valanghe di dita che digitavano in maniera compulsiva l’indirizzo. Ma chi lo ha fatto è restato spiazzato, perché la risposta fornita dai server non era la schermata di un sito per soli adulti, ma quella di un’agenzia di marketing che ha sede a pochi chilometri da Firenze. Mentre il primo segnalatore alzava le braccia riflettendo sul fatto che evidentemente qualcun altro si era accorto della lacuna insieme a lui, bruciandolo sul tempo, resta il fatto che alle 20.15 del 21 aprile, il dominio risultava registrato, non con riferimenti al Ministero del Turismo, ma a tal Filippo Giustini.

Open to meraviglia, la pagina dell'agenzia che ha registrato il dominio
Open to meraviglia, la pagina dell'agenzia che ha registrato il dominio

Il messaggio sulla attuale pagina iniziale è inequivocabile: con sullo sfondo il ritratto della Nascita di Venere, compare la salomonica scritta: “Tranquilli, ci abbiamo pensato noi. Il marketing è una cosa seria. Per noi ogni storia nasce da analisi e strategia”. Dopo di che, oltre ai servizi offerti dalla società di marketing, viene schematizzato quello che sarebbe stato l’iter che ha portato alla rocambolesca registrazione del domino, avvenuta in una manciata di minuti all’interno di un teatro parigino.

I contenuti del Ministero

E ora che succede? Il nome di riferimento ‘venereitalia23’ fa ancora capo al progetto turistico, ma individuare i giusti canali semplicemente digitando opentomeraviglia nelle caselle dei motori di ricerca, per il momento è decisamente complicato, visto che il rimando ufficiale è appunto quello al sito dell’agenzia toscana. Più che una falsa partenza, è piuttosto essere usciti dalla vettura prima che si accendesse il semaforo, lasciando le chiavi nel cruscotto e dando ad altri la possibilità di prendere i comandi. In ogni caso è vero, l’Italia è una meraviglia, ma al momento c’è solo da fidarsi sulla parola. Con buona pace di Venere e di Botticelli.

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