Sabato 27 Luglio 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Nel 2023 crescono gli occupati. Mezzo milione di lavoratori in più

I dati Istat: la disoccupazione scende al 7,7% (-0,4%). Resta forte il divario tra nord e sud del Paese

Nel 2023 crescono gli occupati. Mezzo milione di lavoratori in più

Nel 2023 crescono gli occupati. Mezzo milione di lavoratori in più

Crescono gli occupati, soprattutto quelli stabili, nel 2023, raggiungendo il record come media d’anno a quota 23 milioni 580 mila: con un aumento di 481 mila unità (+2,1%). I disoccupati, nello stesso periodo, calano sotto la barriera dei due milioni: a 1 milione 947mila (-81mila unità). È positivo, dunque, il bilancio del mercato del lavoro nel 2023: il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni sale al 61,5% (+1,3 punti percentuali), mentre il tasso di disoccupazione cala al 7,7% (-0,4 punti). Una tendenza che si rafforza nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Il che spinge esponenti del governo (a cominciare dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone) e della maggioranza a commenti di soddisfazione.

Ma, come sottolineano ormai tutte le ricerche, rimane grave il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Da ultimo, a lanciare l’allarme, è Confcooperative.

La mancanza di personale è il principale ostacolo alla crescita delle cooperative: per 4 su 10 è un problema oramai strutturale a cui non sembra esserci rimedio, almeno nel breve-medio periodo. "Le nostre cooperative – spiega il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini – occupano 540.000 persone, ne potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano personale formato e disponibile: nel socio sanitario, nell’agroalimentare, nel trasporto, nei servizi turisti e culturali".

Torniamo ai dati Istat. La crescita dell’occupazione nel 2023 interessa soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato, con 491 mila unità in più (+3,3%) e gli indipendenti (+62 mila, +1,3%). Risultano invece in calo i dipendenti a termine, con 73 mila unità in meno (-2,4%). A livello territoriale, però, il divario tra Mezzogiorno e Nord resta elevato con oltre 21 punti. Il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali (14,0%) è, a sua volta, circa tre volte quello del Nord (4,6%). Bolzano è la prima provincia italiana per tasso di occupazione nel complesso (al 74,4% tra i 15 e i 64 anni) mentre Caltanissetta è l’ultima con appena il 37,7%. Nel 2023, però, il numero di inattivi di 15-64 anni diminuisce per il terzo anno consecutivo (-468 mila, -3,6% in un anno), attestandosi a 12 milioni 377 mila.

Mentre il gap a sfavore delle donne, rispetto agli uomini, si attesta a circa 18 punti per i tassi di occupazione e di inattività (15-64 anni) e a 2 punti per il tasso di disoccupazione. Anche se il tasso di occupazione femminile nel IV trimestre del 2023 tocca il 53,4%, il livello più alto dall’inizio delle serie storiche con 1,4 punti in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Ma anche in questo caso il divario Nord-Sud si conferma elevatissimo. Certo è che l’uso dei canali informali rimane la pratica più diffusa tra chi è in cerca di occupazione, con la quota di chi si rivolge a parenti, amici e conoscenti che nel 2023 aumenta e raggiunge il 76,6% (+1,2 punti). Lo rileva l’Istat spiegando che è "in marcata crescita" anche l’incidenza di chi ha cercato lavoro rivolgendosi al Centro pubblico per l’impiego (25,8%, +3,5 punti), mentre risultano più stabili le quote di coloro che svolgono altre azioni di ricerca formali. È invariata al 20% la scelta di contattare un’Agenzia per il lavoro.