Sabato 9 Novembre 2024

Milano Finanza festeggia 35 anni. All’evento Giorgetti, Panetta, Messina e Descalzi

Il presidente Mattarella: “Prova di passione e grande impegno professionale”

L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

Roma, 30 aprile 2024 – Milano Finanza festeggia il traguardo dei 35 anni. All’evento, tenutosi a Palazzo Mezzanotte a Milano lo scorso 25 aprile, hanno preso parte i protagonisti del mondo economico-finanziario che il quotidiano racconta ogni giorno: dal ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti e il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta agli amministratori delegati di Intesa Sanpaolo e Eni, Carlo Messina e Claudio Descalzi. Per l’occasione è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha detto: “Trentacinque anni costituiscono un traguardo importante. Sono la prova di una passione e di un impegno professionale che hanno saputo attraversare stagioni diverse conservando un significativo legame con i lettori. Al direttore di Milano Finanza, all'editore, ai giornalisti, a tutti coloro che collaborano all'impresa rivolgo gli auguri più sinceri per questi giorni di meritato festeggiamento e per i progetti futuri”.

Gli interventi 

Giorgetti: “Condivido e sostengo il ‘tagliadebito’

“Da ministro dell’Economia condivido la vostra campagna sul cosiddetto ‘tagliadebito’ e la sostengo”, ha detto Giancarlo Giorgetti in un videomessaggio inviato per l’occasione. “La condivido e la sostengo perché solo la consapevolezza sulla necessità di ridurre l'enorme indebitamento pubblico può liberare almeno in parte quelle risorse necessarie per il rilancio dell'economia italiana”. Giorgetti riconosce che “non sono le uniche catene da spezzare, ma rappresentano comunque un cammino importante da percorrere con convinzione fiducia”. Il ministro ha poi commentato il fondamentale contributo del quotidiano: “Compiere 35 anni è un traguardo importante che avete raggiunto, immagino, non senza fatica. È un periodo ormai lungo in cui sentiamo parlare di editoria in difficoltà in crisi. Avete creato uno strumento importante che aiuta a capire i mercati sempre più globali e integrati, la finanza con le sue innumerevoli di prodotti, e la borsa. Missione che oggi risulta ancora più delicata anche alla luce delle norme del risparmio italiano che necessita di informazioni affidabili e imparziali per potere fare le scelte di investimento giuste e contribuire in quest'ottica anche alla crescita dell'economia italiana”. 

Panetta: Stabilità dei prezzi in vista

“Ci sono aspetti del mestiere del banchiere centrale che non sono cambiati nel tempo: la complessità, la necessità di servirsi della scienza economica, riconoscendone i limiti. La dote principale di un banchiere centrale – come per molte altre attività – è il senso pratico: bisogna vivere con i piedi per terra, capire quando gli eventi diventano difficili da interpretare con le esperienze passate, e in quel momento applicare intuito e pragmatismo”, ha dichiarato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Un banchiere centrale deve saper interpretare l’economia, ma anche la politica, le tendenze sociali, i progressi della tecnologia, l’evoluzione della comunicazione, e molte altre cose ancora. “Possiamo dire che il ritorno alla stabilità dei prezzi è in vista, come è stato segnalato giovedì scorso dal Consiglio direttivo della Bce”.

Il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella
Il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella

Messina: destineremo 1 miliardo e mezzo a chi ha bisogno

In 35 anni “quello che è rimasto uguale è la necessità di garantire fiducia e reputazione, ed è questo il vero fattore differenziale, e lo rimarrà nel futuro”, ha evidenziato nel suo intervento l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. “Su questo elemento abbiamo costruito e rafforzato il nostro gruppo”, ha aggiunto Messina. “Il fatto che siamo nati da tante banche è un fattore differenziale. Come anche la qualità dei nostri azionisti. Intesa Sanpaolo ha fatto degli investimenti all’avanguardia sulla tecnologia e ha deciso di puntare sul risparmio delle famiglie italiane”.

Il modello di business di Intesa Sanpaolo coniuga il ritorno per gli azionisti con la missione sociale. "È un dna che nasce dalle fondazioni da un lato, e dall’altro dalla spinta dei grandi investitori internazionali”, ha spiegato il Ceo. “Noi abbiamo stabilito che, una volta raggiunto un livello di redditività soddisfacente per gli azionisti, vogliamo destinare una forte componente di extra reddito alla collettività. Destineremo 1 miliardo e mezzo di euro a chi ha bisogno. Credo sia un dovere per un’azienda che genera una redditività elevatissima”.

Carlo Descalzi (Eni): Molti interessi in gioco 

E’ stato invece di stampo geopolitico l’intervento dell’ad di Eni, Carlo Descalzi: "La reazione dei mercati all’intensificarsi del conflitto in Medio Oriente ci dice qualcosa: il prezzo del petrolio, ha toccato un picco ben oltre i 90 dollari al barile, dopo qualche ora è sceso. I mercati stanno leggendo una situazione che, seppur volatile, difficilmente potrà avere una escalation superiore a quella che ha avuto in questi mesi”. “Gli interessi in gioco – ha aggiunto – sono moltissimi e le coalizioni che si sono create, mi riferisco anche alla Cina, hanno interesse a non far salire ulteriormente la tensione, che è già molto importante e sta impattando maggiormente i Paesi più deboli economicamente e da un punto di vista energetico. Le sanzioni stanno colpendo chi le riceve, ma anche chi le impone, e il possibile blocco energetico al petrolio nel Golfo Persico diventerebbe insostenibile a livello mondiale. Penso che ci sia un giudizio comune di tutte le parti: ridurre le tensioni per via diplomatica e attraverso colloqui”.