Giovedì 7 Novembre 2024

Meno pagate dei colleghi maschi. Una su cinque lascia dopo il parto

In Italia il tasso di occupazione femminile è il più basso in UE, con donne pagate meno, precarie e in settori poco strategici. Una su cinque lascia il lavoro dopo la maternità. Un quadro critico che richiede interventi urgenti.

Roma, 2 gennaio 2024 – Meno pagate rispetto ai colleghi uomini. Spesso precarie e in settori poco strategici. In Italia per le donne il mondo del lavoro è ancora caratterizzato da molte difficoltà. Tanto che una su cinque finisce per lasciarlo dopo essere diventata madre. E il nostro Paese si posiziona fanalino di coda nell’Ue per il tasso di occupazione femminile.

Meno pagate dei colleghi maschi. Una su cinque  lascia dopo il parto. Lo studio della Camera presieduta da Lorenzo Fontana
Meno pagate dei colleghi maschi. Una su cinque lascia dopo il parto. Lo studio della Camera presieduta da Lorenzo Fontana

Il quadro emerge da un dossier del Servizio studi della Camera, che rileva "una serie di profili critici". Innanzitutto, visto nel contesto europeo, il tasso di occupazione femminile in Italia "risulta essere – secondo dati relativi al quarto trimestre 2022 – quello più basso tra gli Stati dell’Ue, essendo di circa 14 punti percentuali al di sotto della media" (il 55%, a fronte del 69,3% dell’Ue).

Guardando poi alla situazione nazionale si registra "un divario anche nel rapporto tra la popolazione maschile e quella femminile nel mondo del lavoro". Le donne occupate sono circa 9,5 milioni, contro i 13 milioni di maschi occupati. Inoltre, una donna su cinque fuoriesce dal mercato del lavoro a seguito della maternità: un aspetto che, si fa notare, "riveste una particolare rilevanza in quanto indice della difficoltà per le donne di conciliare esigenze di vita con l’attività lavorativa". La decisione di lasciare il lavoro è infatti determinata per oltre la metà delle donne (52%), da esigenze di conciliazione e per il 19% da considerazioni economiche.