Roma, 2 gennaio 2024 – Meno pagate rispetto ai colleghi uomini. Spesso precarie e in settori poco strategici. In Italia per le donne il mondo del lavoro è ancora caratterizzato da molte difficoltà. Tanto che una su cinque finisce per lasciarlo dopo essere diventata madre. E il nostro Paese si posiziona fanalino di coda nell’Ue per il tasso di occupazione femminile.
Il quadro emerge da un dossier del Servizio studi della Camera, che rileva "una serie di profili critici". Innanzitutto, visto nel contesto europeo, il tasso di occupazione femminile in Italia "risulta essere – secondo dati relativi al quarto trimestre 2022 – quello più basso tra gli Stati dell’Ue, essendo di circa 14 punti percentuali al di sotto della media" (il 55%, a fronte del 69,3% dell’Ue).
Guardando poi alla situazione nazionale si registra "un divario anche nel rapporto tra la popolazione maschile e quella femminile nel mondo del lavoro". Le donne occupate sono circa 9,5 milioni, contro i 13 milioni di maschi occupati. Inoltre, una donna su cinque fuoriesce dal mercato del lavoro a seguito della maternità: un aspetto che, si fa notare, "riveste una particolare rilevanza in quanto indice della difficoltà per le donne di conciliare esigenze di vita con l’attività lavorativa". La decisione di lasciare il lavoro è infatti determinata per oltre la metà delle donne (52%), da esigenze di conciliazione e per il 19% da considerazioni economiche.