Roma, 23 novembre 2022 - Arriva la prima bozza della legge di Bilancio approvata nella notte tra lunedì e martedì. Fisco, pensioni, energia sono i grandi capitoli della manovra 2023. Ma le misure, nella bozza del testo definito dal Cdm che riporta la data di oggi, sono contenute in 136 articoli strutturati in 15 capitoli e 70 pagine.
Una miriade di norme, tra le quali spunta anche un contributo di solidarietà temporaneo che, però, rimane solo come titolo della norma. E si tratterà di capire se si tratta di un’ipotesi scartata o di una novità da definire. I capitoli principali del pacchetto restano quelli indicati. Come anche le misure anticipate. Anche se, nelle pieghe del provvedimento, andranno considerate tutti i dettagli.
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Taglio del cuneo fiscale e agevolazioni per chi assume, Quota 103 con tetto e rivalutazione tagliata per le pensioni più elevate, flat tax per le Partite Iva anche con corollario incrementale, e tregua fiscale, voucher e detassazioni per il lavoro e per le assunzioni. Altri tre mesi di sostegni per tutelare famiglie e imprese dal caro-bollette, nuove risorse dalla scuola agli enti locali. Dall'energia al lavoro, dalle imprese alla sanità, nella bozza che pubblichiamo tutte le misure contenute nella legge di bilancio da 35 miliardi per il 2023.
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In primo piano il fisco. E le pensioni. Oltre al Reddito di cittadinanza.
Sul primo capitolo: aumento dell'aliquota sugli extra profitti, stop all'entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax per tutto il 2023, tregua fiscale con riduzione delle sanzioni e rateizzazione fino a cinque anni delle scadenze, rottamazione delle cartelle sino a 1.000 euro se antecedenti al 2015. Conferma del taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti con redditi sotto 35.000 e implementazione del taglio al 3% per redditi sotto i 20.000 euro.
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Per il fronte previdenza penalità per chi va in pensione in anticipo con Quota 103, premi (sullo stipendio) per chi rimane al lavoro pur potendo andare via. E’ lungo questa doppia formula che si muove il complessivo pacchetto previdenza della manovra per il 2023.
Con due corollari degni di nota: il taglio (pari anche a 80-100 euro il mese, a seconda dell’importo del trattamento) della rivalutazione degli assegni più elevati. Con una perdita media (o, meglio, un mancato incremento) pro-capite di oltre 1.200 euro annui per 4,3 milioni di pensionati che percepiscono circa 1.800 euro netti mensili. E la sostituzione di Opzione donna con Opzione mamma, per indicare il vantaggio nell’utilizzo del meccanismo per chi ha figli.
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Per il Reddito di cittadinanza. Controlli, paletti, vincoli e tempi prefissati per il 2023. E riforma complessiva dal 2024. Sono le tappe segnate nella manovra per la fine del Reddito di cittadinanza e l’avvio del nuovo sistema di contrasto della povertà, da un lato, e di rilancio delle politiche attive del lavoro. E questo mentre, sul fronte della lotta al disagio sociale, viene rilanciata la carta acquisti o social card per le fasce di indigenti, che comprenderà anche la possibilità di acquistare gratuitamente i prodotti di prima necessità.