Meloni: "Manovra figlia di scelte politiche. Aiuti ai ceti medi, non ai ricchi"

La presidente del Consiglio illustra tutti i provvedimenti in conferenza stampa: "Legge di bilancio coraggiosa. L'Italia torna a correre"

Roma, 22 novembre 2022 - La premier Giorgia Meloni illustra in conferenza stampa i principali provvedimenti della prossima manovra finanziaria, che lei definisce "coraggiosa" perché "a sostegno dei cittadini, con particolare attenzione ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà. L'Italia torna a correre". "Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto: primo perché abbiamo scritto questa legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa delle scelte politiche. La presentiamo in appena un mese, è una manovra che ricalca e racconta di una visione politica", dice affiancata dai ministri Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Marina Calderone.e il viceministro Maurizio Leo.

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"L'approccio che abbiamo avuto è come quello di un bilancio familiare, quando mancano le risorse non sei lì a preoccuparti per il consenso ma su cosa sia giusto fare - osserva la presidente del Consiglio -.Si fanno delle scelte e si assume la responsabilità delle scelte". "Alla base delle norma che conta complessivamente 35 miliardi di euro ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo" e, dall'altra parte, "la giustizia sociale a dire l'attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi". 

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La premier Giorgia Meloni in conferenza stampa (Ansa)
La premier Giorgia Meloni in conferenza stampa (Ansa)

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Energia e lotta al caro bollette

"Come promesso,la voce maggiore di spesa della manovra riguarda il tema del caro bollette: su una manovra di 35 miliardi, i provvedimenti per l'energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell'aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente - spiega la premier -. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energetivore e fino al 35% per le non energivore". "Per le famiglie lo stato interviene per calmierare le bollette portando il tetto dei 12mila euro di isee a 15mila euro, questa misura pesa circa 9 miliardi", aggiunge.

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Tassa piatta per i redditi medi

Nella manovra ci sono "tre tasse piatte", tra cui quella "sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora". Meloni ricorda l'aumento della flat tax a 85mila euro e "l'intorduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit".

"Introduciamo i buoni per lavori in agricoltura e nel settore della cura della persona in particolare per lavori domestici fino a 10 mila euro - dice ancora -. È una misura per regolarizzare il lavoro stagionale e occasionale che si deve accompagnare a controlli molto rigidi per evitare storture".

Famiglie e natalità

"I provvedimenti per la famiglia e natalità valgono un miliardo e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti - spiega ancora la premier -. L'assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L'Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie". Resta invece l'Iva su pane e pasta, perché "si era ragionato" di toglierla ma poi si è visto che "la misura si sarebbe spalmata anche su chi non ne aveva bisogno e quindi avrebbe impattato meno su chi ne aveva bisogno". Quindi, chiarisce ancora Meloni - "abbiamo deciso di selezionare alcuni alimenti e usare 500 milioni per abbassare il prezzo per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni". Rinviata poi ancora di un anno l'entrata in vigore della plastic tax e sugar tax.

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Nella manovra "c'è una misura molto importante sul congedo parentale, ora retribuito al 30% - dice la presidente del Consiglio -. Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potevano permettere. Abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all'80% utilizzabile fino al sesto anno. Una scelta che introduce una specie di salvadanaio del tempo che le madri possono utilizzare in caso di difficoltà evitando di incorrere in situazione economiche difficili", ha spiegato, "un'altra misura è la maggiorazione per i figli disabili nell'assegno unico, che non era strutturale". 

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​Pensioni

La manovra in materia pensionistica interviene "sullo scalone che sarebbe scattato dal 1° gennaio" e che avrebbe fatto scattare l'uscita dal lavoro a 67 anni. "Si potrà andare in pensione "a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso - dice Giorgia Meloni -. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà avere una pensione fino a cinque volte la minima". Inoltre, chiarisce, "abbiamo deciso di rivalutare le pensioni minime del 120%, l'aumento maggiore in rapporto all'inflazione lo avranno le pensioni più basse. Man mano che la pensione aumenta, l'aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l'indicizzazione la finiamo al 35%". Meloni conferma che "sarà prorogata l'Ape sociale e opzione donna". 

Reddito di cittadinanza

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, continua, "siamo fedeli ai nostri principi si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro". "Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva, che faremo - chiarisce -. Ci siamo dati un periodo transitorio per la fine del reddito di cittadinanza". 

Sollecitata dai giornlisti, poi polemizza. "Vedo forze politiche che chiamano la piazza, va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni - dice -. C'è gente che lo prende da tre anni: evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all'infinito? Io credo che lo Stato debba occuparsi di loro, aiutandoli a trovare un posto di lavoro". Meloni risponde alle opposizioni: "Letta dice che difenderà in piazza il reddito di cittadinanza? Se non vado errato alla prima versione del reddito di cittadinanza votarono contro anche loro. E capisco Conte che faceva campagna elettorale dicendo agli italiani che grazie al superbonus ristrutturavano casa 'gratuitamente'.... C'è un buco nelle casse dello stato di 40 miliardi... Gratuitamente chi? - si domanda -. Lo Stato non fa mai niente di gratuito, sono sempre soldi degli italiani". 

Norma contro i negozi 'apri e chiudi'

Prevista poi "una norma di contrasto alla concorrenza sleale a esercizi 'apri e chiudi' cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo - spiega Meloni -. Ora quando l'Agenzia delle entrate ha avvisaglie, convoca (quegli imprenditori, ndr) e se non ha le rassicurazioni necessarie, può cancellare l'Iva o chiede una fideiussione sul pagamento delle tasse". "È una misura di buon senso, perché i commercianti devono essere difesi", rimarca. Inoltre nella manovra "viene confermato l'aumento del tetto del contante a 5 mila euro" che era uscito dal decreto aiuti quater, e che è "al di sotto della media europea". 

Assunzioni e cuneo fiscale

Meloni rimarca che "chi assume donne, giovani fino ai 36 anni o percettori di reddito di cittadinanza vedrà azzerata la contribuzione. Questo vale per i nuovi contratti o per la stabilizzazione dei precari, quindi non si potrà licenziare qualcuno per assumere qualcun altro". Confermato il taglio di due punti del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, interamente lato lavoratore, e aggiunto un ulteriore 1% di taglio. Si arriva quindi al 3% per i redditi sotto i 20mila euro. "È la più costosa di tutta la legge di Bilancio, costa oltre 4 miliardi di euro", precisa.

Fisco: nessun condono

Nella manovra "non c'è nessun condono fiscale" ma solo "misure di buon senso", dice la premier. Un concetto che viene ribadito anche dal viceministro all'Economia, Leo. "Il nostro sistema sanzionatorio si attesta al 100-120% dell'imposta - dice Leo -. Questo è il primo intervento su cui siamo intervenuti. Ci sono sanzioni che sono una sorta di esproprio per il contribuente. Noi abbiamo detto: il contribuente che ha presentato una dichiarazione fino al 2021 in modo diligente ma non aveva le risorse finanziarie, deve pagare tutte le imposte. Non è assolutamente un condono né ci sono sanatorie di tipo penale: si applica una sanzione più bassa e si concede uno spettro di pagamento temporale quinquennale"..