Taglio del cuneo fiscale: aiuti ai redditi più bassi, da 24 a 45 euro al mese

Gli aumenti in busta paga. Saltata la prospettiva di dividere la dote per due terzi ai dipendenti e per il restante ai datori di lavoro

Roma, 22 novembre 2022 - Più soldi nelle buste paga dei lavoratori. Ma, soprattutto, per i redditi più bassi, fino a 20mila euro lordi annui. Per la restante parte dei lavoratori, ma sempre nei limiti dei 35mila euro di reddito, sarà confermato l’incremento già registrato quest’anno con gli interventi già decisi dal governo Draghi. Per ora non si può fare di più. Il taglio del cuneo fiscale (la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e l’ammontare della busta paga netta che finisce nelle tasche del dipendente) previsto nella prima manovra dell’era Meloni si attesterà sui 5 miliardi. E sarà tutto destinato ai lavoratori. È saltata infatti l’idea di divIdere la dote per due terzi ai dipendenti, attraverso la riduzione deli oneri contributi e un terzo ai datori di lavoro con una diminuzione degli oneri fiscali. Resta invece confermato l’impianto attuale. 

Meloni: "In manovra aiuti ai ceti medi, non ai ricchi"

Cuneo fiscale, di quanto aumentano gli stipendi: la simulazione per fascia di reddito

Il cuneo fiscale
Il cuneo fiscale

Nonostante l’appello del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, per un "taglio-choc" a partire dall’anno prossimo. Scettici anche i responsabili delle associazioni dei consumatori: "È un intervento insufficiente". La vera novità è, comunque, quella che riguarda i redditi più bassi, fino a 20mila euro, per i quali il taglio si attesterà fin dal primo gennaio sul 3%. Ma quanto guadagneranno i lavoratori? Il vantaggio netto, secondo le simulazioni della fondazione nazionale dei dottori commercialisti, varia dai 24 ai 45 euro netti a mese, per 13 mensilità di stipendio, per i redditi compresi tra i 15mila e i 30mila euro. Il beneficio lordo, per le medesime fasce reddituali, sempre a livello mensile, si collocherebbe invece fra "i 34 ed i 69 euro". La riduzione dei contributi pensionistici versati non avrà, invece, alcun effetto per il calcolo delle prestazioni pensionistiche future, perché la differenza sarà coperta dallo Stato.

Meloni sbotta con i giornalisti: "È una vita che volete insegnarmi qualcosa"

I 5 miliardi necessari per finanziare il taglio del cuneo non saranno "in deficit" ma dovranno essere coperti con risparmi della spesa strutturali. L’obiettivo dell’esecutivo resta comunque quello di arrivare ad una riduzione del 5% entro la fine della legislatura. Attualmente, ricordano, infine, i professionisti commercialisti, considerate le riduzioni introdotte dal governo Draghi con la legge di Bilancio 2022 e con il decreto Aiuti bis, l’aliquota contributiva a carico del lavoratore è stata tagliata dal 9,19% al 7,19%, e tale riduzione resta in vigore fino al 31 dicembre 2022, e si applica ai lavoratori dipendenti con una retribuzione lorda mensile pari a massimo 2.692 euro per tredici mensilità, equivalente a un reddito lordo annuo di 35.000 euro.

Reddito di cittadinanza, da agosto niente assegno per chi può lavorare