Potrò ancora pagare il caffè col bancomat? Cosa succede agli acquisti sotto i 30 euro

Secondo quanto previsto dalla bozza della manovra approvata in Cdm arrivano nuove esenzioni: sanzioni sospese e niente più obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Codacons: "Passo indietro vergognoso"

Roma, 24 novembre 2022 - Potrò ancora pagare il caffè col bancomat? Sì, ma a discrezione del barista, che non sarà più costretto ad accettare i pagamenti elettronici sotto i 30 euro (pena la sanzione). Secondo quanto previsto dalla bozza della manovra 2023 approvata in Consiglio dei ministri, infatti, l'obbligo decade e per i piccoli importi si torna al cash. La transizione verso un mondo senza contanti inverte la rotta e bar, tassisti, venditori ambulanti che si sono adeguati dotandosi di un Pos e accettando i pagamenti di piccole somme tramite dispositivo, ora saranno esentati e non verranno più sanzionati se rifiutano il pagamento con carte e bancomat per importi inferiori ai 30 euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i "criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l'economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse". Nel frattempo, "sono sospesi i procedimenti ed i termini per l'adozione delle sanzioni", è scritto nella bozza della manovra. Tutti a prelevare, dunque, se si vuol fare colazione al bar o comprare la frutta al mercato.

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Pagamento col bancomat al bar
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E' una delle sorprese fra i 136 articoli della manovra, insieme al fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni all'anno dal 2023 al 2026, lo stop per due anni dell'adeguamento Istat delle multe, 400 milioni per le opere di Milano-Cortina, accise sulle sigarette aumentate di 70 centesimi in media a pacchetto, 200 milioni per l'aumento di indennità per il personale di pronto soccorso e l'ampliamento della rete dei centri di permanenza per i rimpatri dei migranti. Ora, dopo la bollinatura del Quirinale, la manovra (che non sarà accompagnata quest'anno da un dl fiscale, proprio per i tempi stretti) è attesa in commissione Bilancio alla Camera fra venerdì e il prossimo lunedì. Il relatore dovrebbe essere un deputato di FdI (Ylenja Lucaselli o Paolo Trancassini): un ruolo delicato, perché dovrà mediare ed evitare sorprese che rischiano di rallentare l'iter.

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Sull'abolizione delle sanzioni per i micro pagamenti elettronici il Codacons ha subito gridato allo scandalo, definendo la misura "un passo indietro vergognoso dopo anni di dure battaglie che danneggerà unicamente gli utenti". Anche Più Europa ha attaccato: "L'obbligo di accettare carte e bancomat anche per piccoli importi non ha solo aiutato a ridurre i pagamenti in nero. Ha liberato le persone dal vincolo dell'uso del denaro contante, lo vediamo tutti i giorni, un cambiamento culturale vero, positivo e non arrestabile, unito alla possibilità di usare la carta direttamente dallo smartphone, del quale beneficiano e sono portatrici soprattutto le giovani generazioni. Oggi il governo fa marcia indietro, e dispone in manovra la fine dell'obbligo per pagamenti al di sotto dei trenta euro, una cifra che guarda caso contiene il costo della maggior parte delle corse urbane in taxi. Una misura che non porta alcun vantaggio per gli esercenti se non la maggiore facilità di fare transazioni in nero, un regalo ai soliti noti e uno schiaffo a tutti noi".