Mercoledì 1 Maggio 2024

Manovra 2019, che cosa cambia per imprese e famiglie

Ok a condono e reddito di cittadinanza. Flat tax al 15% per partite Iva fino a 65mila euro. Confermato l'ecobonus per l'edilizia e giro di vite sul gioco d'azzardo. Banche nel mirino

Giovanni Tria (Ansa)

Giovanni Tria (Ansa)

Roma, 17 ottobre 2018 - La manovra 2019 licenziata dal governo qualche giorno fa deve ora passare al vaglio dell'Unione europea. In attesa del responso da parte di Bruxelles (ma il presidente della Commissione, Jean-Claude Junker, ha già avvertito che un ok scatenerebbe "reazioni violente da altri Paesi"), ecco nel dettaglio cosa prevede la prossima Legge di bilancio.

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FLAT TAX: NIENTE SCONTI ALLE START UP - La Flat tax al 15% sarà in vigore solo per le partite Iva. Ma avrà un’unica soglia di ricavi a 65mila euro. Il governo nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles non indica, infatti, la seconda soglia a 100mila euro sulla quale si sarebbe dovuta applicare l’aliquota aggiuntiva al 5%. Non è escluso che nel corso dell’iter parlamentare della manovra possano arrivare ritocchi alla misura con un ampliamento della platea dei possibili beneficiari. Scompaiono anche gli sconti fiscali per le start up e per le imprese create da giovani o da lavoratori over 50.

PACE FISCALE: SANATORIA FINO A 100MILA EURO - Arriva il condono per chi vuole far emergere le somme evase. Si potranno sanare i propri conti con il fisco con un’aliquota al 20%, a patto di aver presentato la dichiarazione dei redditi. Con la dichiarazione integrativa si potrà far emergere fino al 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e con un tetto di 100mila euro per periodo d’imposta. Per ridurre il contenzioso, si potranno sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado).

GLI INCENTIVI: GIU' L'IRES PER CHI INVESTE - La manovra prevede anche una serie di sconti fiscali per le imprese. Sarà ridotta dal 24 al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili. Inoltre si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento con tecniche di produzione con minori emissioni. Confermato anche il pacchetto di industria 4.0, con le misure destinate a favorire l’innovazione tecnologica nel nostro sistema produttivo. Dovrebbero infine essere confermati gli sgravi contributivi per i neoassunti nelle aree del Sud.

BANCHE E ASSICURAZIONI: ARRIVA LA STANGATA FINALE - Arriva la stretta fiscale per le banche. Si prevede un differimento al 2026 della deduzione della quota del 10% dell’ammontare delle svalutazioni e delle perdite sui crediti ai fini dell’Ires e dell’Irap. La misura vale circa 900 milioni nel 2019. Dalle banche arriverà un contributo di 3,3 miliardi alla manovra. Per le assicurazioni, l’obiettivo è rideterminare gli acconti d’imposta per fare cassa e coprire alcune voci della manovra. In arrivo un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie.

REDDITO DI CITTADINANZA: SUSSIDIO DI 780 EURO SU CARD - Confermato l’assegno da 780 euro, che potrà salire fino a 1.780 euro se si hanno figli o familiari a carico: andrà a chi cerca lavoro e risiede in Italia da almeno 5 anni. Il sussidio sarà erogato attraverso una card, con la quale si potranno ritirare contanti anche attraverso i bancomat. Ma, le somme, potranno essere utilizzate solo per l’acquisto di generi di prima necessità. Si perderà il diritto al Reddito se si rifiuterà per tre volte il lavoro offerto. Proprio per questo, è prevista la riforma dei centri per l’impiego che dovranno favorire l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro.

LE CARTELLE FINO A 1.000 EURO: CANCELLATI BOLLI E MULTE - Nella manovra è previsto anche lo stralcio delle minicartelle esattoriali, fino a mille euro, accumulate dai contribuenti dal 2000 al 2010. L’operazione consentirà di cancellare tutte le pendenze con il fisco, comprese le multe e i bolli auto non pagati, già iscritti a ruolo. Ma, in ogni caso, si tratta di operazioni che impattano sul 53% degli arretrati dei contribuenti che hanno un debito con il fisco. Per l'erario, invece, si tolgono di mezzo cartelle poco fruttuose e dalla gestione costosa: il loro valore è stimato 99 milioni l’anno, 524 milioni in poco più di un quinquennio.

ECOBONUS: DETRAZIONI AL 50% - Novità anche per quanto riguarda i bonus destinati, per lo più, alle famiglie e ai proprietari di immobili. Previste nuove detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazioni e per l’efficienza energetica, in entrambi i casi al 50% (finora per l’efficienza energetica per alcuni casi l’aliquota era al 65%). Estese al 2019 anche le detrazioni per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Prorogato anche il bonus al 36% per i giardini e le aree verdi. Lo sconto fiscale scatterà per le spese per la sistemazione delle aree green o il recupero del ‘verde storico’.

LISTE D'ATTESA: STRETTA SUI MEDICI FURBETTI - Nella manovra è prevista una stretta sui medici ‘furbetti’ che allungano le lista di attesa del servizio pubblico per convincere i pazienti a ricorrere alla intramoenia, visite private all’interno dell’ospedale pagando la parcella per intero ai camici bianchi. Per abbattere le liste d’attesa è previsto un fondo di 50 milioni destinato alle Regioni. Infine, sarà istituito il Cup digitale nazionale per monitorare quando sono stati presi gli appuntamenti evitando "possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa".

RC AUTO: TARIFFE EQUE DA NORD A SUD - Il governo punta a introdurre canoni differenziati rispetto al territorio, eliminando anche i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro. L’obiettivo è di eliminare – o almeno ridurre – le forti differenze relative al premio dell’assicurazione auto che esistono in alcune zone d’Italia, giustificate dalla diversa rischiosità statistica in termini di incidenti stradali. Una delle ipotesi è quella di un premio calmierato da Nord a Sud. Il nuovo sistema dovrebbe allineare le tariffe su una cifra standard.

SIGARETTE ELETTRONICHE: SI STUDIA LO STOP ALLE IMPOSTE - Il governo ha deciso di prendere ancora di mira il gioco d’azzardo, su cui era già intervenuto con il Decreto dignità. Per fare cassa ci sarà un aumento della tassazione, anche se mancano ancora i dettagli. In compenso, il governo vuole rivedere il sistema fiscale in vigore nel settore delle sigarette elettroniche che rischiava di produrre nuovi licenziamenti sulle imprese del settore. Già qualche mese fa la commissione Affari costituzionali del Senato aveva approvato un emendamento del leghista Romeo col quale si congelavano le imposte sulle e-cig.

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