Lunedì 17 Giugno 2024

Solo un’azienda su 4 ha piani di sviluppo

Le imprese italiane sono in ritardo nell'adozione dell'intelligenza artificiale, con solo una su quattro che ha un piano strategico di innovazione. La rivoluzione tecnologica è già in atto, ma ci sono resistenze culturali da superare.

Solo un’azienda su 4 ha piani di sviluppo

Solo un’azienda su 4 ha piani di sviluppo

LA RIVOLUZIONE è già in atto. Le imprese italiane, però sono in ritardo. Solo una su quattro ha un piano strategico di innovazione. È quanto emerge nel Rapporto su "Intelligenza artificiale in Italia. La rivoluzione che sta cambiando il business", realizzato dal Centro di ricerca in leadership, innovazione e organizzazione Clio dell’Università Luiss Guido Carli in collaborazione con Minsa, società del gruppo Indra, specializzata negli ambiti della Digital Transformation e delle Information Technologies. Lo studio analizza il grado di adozione delle nuove tecnologie da parte delle aziende italiane, fornendo un quadro approfondito delle motivazioni che spingono a investire nel settore, degli ostacoli che ne frenano una più ampia diffusione nel panorama nazionale nonché delle principali aree in cui l’intelligenza artificiale sta già contribuendo al loro business. L’analisi dei dati raccolti da oltre 500 imprese ha messo in evidenza come solo il 22% di esse dispone al momento di un piano di sviluppo sull’intelligenza artificiale. Ci sarebbero, insomma alcune resistenze, anche culturali, alla sua applicazione. In realtà i piani nazionali e di alcune principali aziende sono diversi e molto più orientati all’innovazione.

"L’intelligenza artificiale è sempre più integrata nella nostra vita quotidiana e sta trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo", dice Elisabetta Romano (nella foto in basso), Chief Network Operations & Wholesale Officer di Tim. Le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale possono interessare tutti gli ambiti della gestione operativa e commerciale degli operatori di telecomunicazioni: dalla manutenzione predittiva degli apparati alla gestione automatica del customer service, dall’ottimizzazione logistica del supporto tecnico, fino all’automazione di alcuni passaggi del processo di vendita. "In particolare – sottolinea Romano – Tim è stata tra i pionieri in Italia sviluppando, con competenze interne, le prime soluzioni di machine learning per rendere le nostre reti sempre più efficienti e sostenibili, grazie proprio ad algoritmi di intelligenza artificiale. Questo significa non solo risparmi energetici, ma anche ad esempio ottimizzare gli allarmi di rete per l’individuazione di anomalie di traffico al fine di poter tempestivamente prevenire le interruzioni del servizio, fino all’ottimizzazione degli interventi dei tecnici on field".

Le. Ma.