Sabato 27 Luglio 2024

La sfida di Ekolav: "I ragazzi fragili si posso aiutare con il lavoro"

TRENTA LAVORATORI con disabilità cognitive (su 106) per un progetto unico nel suo genere. Si tratta di ’Santa Gemma’, iniziativa...

La sfida di Ekolav: "I ragazzi fragili si posso aiutare con il lavoro"

La sfida di Ekolav: "I ragazzi fragili si posso aiutare con il lavoro"

TRENTA LAVORATORI con disabilità cognitive (su 106) per un progetto unico nel suo genere. Si tratta di ’Santa Gemma’, iniziativa di inclusione lavorativa promossa dalla lavanderia industriale Ekolav Srl di Lastra a Signa (Firenze), parte del Gruppo Servizi Italia, leader nel mercato dell’outsourcing (esternalizzazioni) dei servizi ospedalieri, ovvero soprattutto lavaggio e gestione di lenzuola e biancheria. Un progetto nato con il supporto della stessa Servizi Italia e del Gruppo Coopservice e che ha preso il via dall’impegno personale di Giovanni Cilenti, amministratore unico di Ekolav. "Ho una figlia con sindrome di down – spiega Cilenti – e da quando è nata, dieci anni fa, ho deciso di impegnarmi ancor più in ambito sociale. Il mio obiettivo è permettere a questi ragazzi di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, del proprio valore come persone, consentendo loro di sentirsi inseriti e integrati all’interno di un gruppo, con capacità di decidere e consapevolezza di far parte di una organizzazione, affinché si creino quelle condizioni fondamentali per giungere a una vita autonoma e indipendente. Sono profondamente convinto che sia una strada percorribile e i fatti ci stanno dando ragione. Siamo partiti inserendo man mano fino a 20 lavoratori; ora puntiamo ad arrivare a 30 nell’arco del 2024, metà assunti a tempo indeterminato e metà con un inserimento di tipo socio-terapeutico, in convenzione con il Comune e la Ausl".

Ovviamente il progetto non è semplice, perché punta ad abbinare il supporto ai ragazzi con disabilità cognitiva e lo sviluppo di una loro indipendenza con le esigenze produttive di un’azienda che deve competere sul mercato. "Sono due obiettivi che possono sembrare conflittuali, ma che in realtà si supportano a vicenda – spiega ancora Cilenti – perché la realizzazione dei ragazzi passa proprio dalla gratificazione professionale. E questa, per essere vera, si lega anche al raggiungimento di traguardi concreti. Stiamo lavorando molto con questa finalità anche modificando alcune strumentazioni e attraverso una app che dà ai nostri dipendenti una serie di obiettivi da raggiungere, un po’ come in un videogioco. Abbiamo visto che questo li aiuta, li motiva e dà loro grande fiducia". Durante la mattina, i lavoratori del progetto Santa Gemma (metà dei quali sono già dipendenti a tempo indeterminato dell’azienda), operano nei vari settori di Ekolav, che vanno dal lavaggio delle lenzuola al riciclo della biancheria usurata per farne federe. Nel pomeriggio invece, al piano superiore della stessa azienda, vengono affiancati da alcuni tutor che puntano a incrementarne l’autonomia personale. In base a un preciso calendario di attività, vengono quindi guidati alla cura della persona, della casa, dell’altro, del denaro, del cibo e del tempo libero.

"A livello nazionale – continua Cilenti – ho provato a cercare esempi simili, ma non ne ho trovati. Credo che al momento la nostra azienda sia l’unica a fornire attività pomeridiane. Queste migliorano notevolmente le capacità e l’autostima dei ragazzi, lo spirito di gruppo, la voglia di impegnarsi. In molti casi i risultati sono stati sorprendenti: giovani che prima interagivano molto poco, oggi danno una mano ai familiari a cucinare o a sistemare la casa. Alcuni hanno iniziato a dialogare maggiormente con gli altri, qualcuno si è fidanzato".

A supporto del progetto pomeridiano ci sono anche tanti genitori, che hanno messo a disposizione tempo e competenze. Tutte queste attività si inseriscono in un contesto più ampio, quello del Gruppo Servizi Italia (di cui Ekolav fa parte). Con sede a Castellina di Soragna (Parma), attiva ormai da trentacinque anni, questa società è oggi leader in Italia nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e dispositivi medici in ambito sanitario. Grazie a varie controllate italiane ed estere, il gruppo ha ampliato i propri servizi anche all’area industriale, collettività e settore alberghiero. Dispone di una piattaforma produttiva altamente tecnologica, articolata in oltre 50 impianti produttivi in 6 paesi e conta circa 3600 persone fra dipendenti e collaboratori. "Abbiamo accolto con gioia il progetto promosso da Ekolav perché siamo convinti che le persone siano il fattore fondamentale che lega tutto ciò che si muove intorno al Gruppo Servizi Italia – ha detto Roberto Olivi (foto sotto), presidente del Gruppo Servizi Italia –. Le aziende, per evolversi, devono infatti saper parlare alle persone e metterle al centro delle proprie strategie di crescita. Noi crediamo che uguaglianza, inclusione e rispetto dei diritti umani siano alla base di un benessere equo e condiviso, è per tale motivo che questo progetto si inserisce inoltre pienamente negli impegni in ambito sociale del Gruppo".

La lavanderia industriale Ekolav di Lastra a Signa è stata fondata nel 2006 dall’imprenditore Giovanni Cilenti, registrando da subito una notevole crescita. Nel 2011 il primo passo avanti importante, con il trasferimento in una sede più grande (quella ancora oggi utilizzata), al quale sono seguiti l’acquisizione del 50% delle quote da parte di Servizi Italia, poi passata a detenerne il 100 per cento. Guidata tuttora da Cilenti, nella veste di amministratore unico, Ekolav si occupa principalmente di servizi di lavanolo industriale in ambito sanitario, ovver noleggio e ricondizionamento di articoli riutilizzabili dalle strutture sanitarie, serve numerose strutture ospedaliere della Regione Toscana. Oggi è diventata anche un punto di riferimento, per le istituzioni e per numerose famiglie, per un vero inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettive, che qui possono trovare, oltre a un reddito, un sostegno per una crescita personale e professionale.