LA STRETTA MONETARIA fa aumentare il costo del credito delle imprese, mettendo a rischio anche gli investimenti indispensabili per gestire i processi delle transizioni digitale e green. Secondo Confartigianato, cresce l’impatto del caro-denaro sui bilanci delle micro e piccole imprese. Tra luglio 2022 e luglio 2023, hanno subito un maggiore costo di 7.470 milioni di euro sul credito erogato.
L’analisi per regione evidenzia l’impatto più elevato della stretta monetaria in Lombardia con 1.792 milioni di euro di maggiore costo per le MPI, seguita da Veneto con 788 milioni, Emilia-Romagna con 745, Lazio con 625, Piemonte con 564, Toscana con 524, Trentino-Alto Adige con 421, Campania con 396, Puglia con 320, Sicilia con 272, Marche con 187, Liguria con 162, Friuli-Venezia Giulia con 154, Abruzzo con 134, Sardegna con 123, Umbria con 108, Calabria con 70, Basilicata con 44, Valle d’Aosta con 21 e Molise con 19 milioni. "I rialzi dei tassi di interesse – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – hanno allargato la distanza del credito tradizionale dalle esigenze delle Mpi. Serve una spinta all’innovazione dei tradizionali servizi, come le convenzioni bancarie, e della garanzia, pubblica e privata. Serve una banca per le micro e piccole imprese, una ‘nuova Artigiancassa’ che intervenga in uno dei problemi più forti per l’impresa, come l’accesso al credito. Bisogna rilanciare il ruolo dei Confidi, e contemporaneamente sperimentare le nuove forme di organizzazione dell’incontro tra risparmio e investimenti, in particolare negli ambiti fintech e di nuova finanza".
La situazione dell’accesso al credito delle piccole imprese va affrontata, secondo Confartigianato, anche con una riforma del Fondo centrale di garanzia che recuperi in modo strutturale la sua funzione di sostegno a quelle imprese che incontrano le maggiori difficoltà nel rapporto con il canale bancario. Per superare le strettoie del credito ordinario, serve un intervento diretto del pubblico che possa intervenire a supporto delle micro e piccole imprese con un mix di strumenti di incentivazione e di credito agevolato, ispirato a un’efficace azione di programmazione delle politiche di sostegno all’impresa diffusa.
A. Pe.