Roma, 23 dicembre 2023 – Chi lo ama, chi lo teme e chi aspetta le ultime tredicesime per il rush finale. Lo shopping natalizio è un copione che conosciamo bene, ma il canovaccio di quest’anno rivelano almeno due interessanti novità: i consumi sono finalmente in ripresa, e sempre più spesso gli acquisti avvengono senza l’uso di contanti. A fotografare il boom dei pagamenti digitali per gli acquisti di Natale è l’osservatorio di SumUp, la società attiva nel settore delle transazioni elettroniche, che racconta la graduale trasformazione dell’Italia da patria dei registri di cassa a Stato del Pos.
Ma cosa si compra? Tra i regali preferiti, racconta Confesercenti, troviamo vestiario (51%), profumi (45%), libri (44%), giocattoli (38%), accessori di moda (33%), prodotti gastronomici (29%), tecnologia e gioielleria (entrambi al 24%), arredamento, articoli per la casa, calzature e videogiochi, tutti al 20% di indicazioni di acquisto. La ripresa, si diceva: fino a questo momento il budget risulta più elevato dello scorso anno, dato a cui si aggiunge il fatto che solo un italiano su quattro ha già fatto i regali di Natale. Tra oggi e domani, infatti, Ipsos stima che il 75% degli italiani andrà a caccia dell’ultimo dono da mettere sotto l’albero e spenderà in media 223 euro: un 13% in più rispetto allo scorso anno, che tuttavia si riduce a un +6% se consideriamo l’inflazione sui beni.
A dare la carica agli acquisti last minute, anche l’arrivo delle ultime tredicesime entro venerdì, di cui oltre il 12% sarà destinato ai regali di Natale. Il tutto senza portafogli, si diceva. Stando al rapporto di SumUp, infatti, tra novembre e dicembre le transazioni con carta sono cresciute del 26% rispetto al 2022.
Le nuove abitudini di consumo digitale degli italiani si osservano in particolare in alcuni settori. Le librerie, in primis, che registrano il maggior numero di transazioni senza contanti (+64,3%), seguite dai negozi di cosmesi (+62%) e di giocattoli (+57,1%). Nella top 10 dei settori per la crescita dei pagamenti cashless troviamo però anche i fiorai, con un +50,7%; mentre orologiai e oreficerie registrano un +47,2%. E ancora: bar e club (+40,7%), ristoranti (+36,9%), alimentari e supermercati (+24,1%), nonché mercati rionali e mercatini di Natale (+22,6%).
A chiudere la classifica stilata dall’azienda londinese, barbieri e parrucchieri che sotto le feste hanno registrano un +21,4% di pagamenti con carta rispetto al 2022. Ma il dato più interessante riguarda gli scontrini digitali di minore importo. Stando al report, lo scontrino medio dei pagamenti cashless a livello nazionale è infatti diminuito del -6,5%, attestandosi su 26,28 euro. Gli scontrini cashless più bassi vengono battuti nei bar e nei club. Proprio qui, dove la media dei pagamenti digitali è di 12,2 euro, gli italiani sembrano non farsi più problemi a pagare caffè e drink contactless.
Come spiega Umberto Zola di SumUp l’indagine "conferma la predilezione per le soluzioni di pagamento senza contanti anche nelle attività più tradizionali, come i fiorai e i mercati all’aperto, sempre più in grado di rispondere alle diverse richieste della clientela. Fornire più soluzioni di pagamento consente, infatti, agli esercenti di attrarre più consumatori, ridurre i tempi di attesa e offrire un’esperienza piacevole in egozio, anche in un periodo come quello pre-natalizio in cui lo shopping si intensifica". L’Italia saluta il cash? Forse è presto per dirlo. Certo è che l’esperienza di pagamento degli italiani, attaccati al contante per antonomasia, sta diventando inevitabilmente digitale.