Sabato 27 Luglio 2024

Investimento da 3,2 miliardi per produrre chip

Un maxi investimento da 3,2 miliardi di euro per un nuovo impianto di microprocessori in Italia potrebbe generare 1.600 nuovi posti di lavoro. La società di Singapore Silicon Box ha annunciato il progetto insieme al ministro Urso, ma la location esatta rimane segreta. La fabbrica contribuirà all'assemblaggio di semiconduttori per nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale e i veicoli elettrici.

Un maxi investimento da 3,2 miliardi di euro per un nuovo impianto di microprocessori in Italia che, a pieno regime, potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti. È il progetto della società di Singapore Silicon Box annunciato ufficialmente ieri dal ministro per le imprese e il Made in Italy Adolfo Urso assieme ai vertici del colosso asiatico. La nuova fabbrica sarà situata nel Nord Italia ma il luogo esatto resta ancora top secret: "stiamo ancora valutando le possibili location in base a una serie di fattori come il contesto, le infrastrutture, la presenza di istituti di ricerca di università, ma contiamo di avviare l’investimento nei prossimi mesi e comunque entro l’anno", ha spiegato Byung Joon (BJ) Han, co-fondatore e Ceo di Silicon Box, società specializzata in tecnologie chiplet integration, advanced packaging e testing. Per l’inizio lavori si dovrà comunque attendere l’approvazione della Commissione Europea. L’attività contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori – principalmente nel mercato europeo – per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

Urso ha sottolineato che sarà il primo impianto produttivo nel suo genere in Ue precisando anche che all’investimento di Silicon Box si aggiungeranno "circa 4 miliardi di spese operative previste nei primi 15 anni per assemblaggio intelligente". Quello del colosso di Singapore è il principale progetto attirato finora dal governo nell’ambito del piano nazionale sulla microelettronica che, fra i principali obiettivi ha quello di allargare l’impronta produttiva dell’Italia in questo settore strategico.

red.eco.