Trasformare l’innovazione in vantaggio competitivo per l’Italia, favorendo al tempo spesso il bene comune. Una missione possibile solo per il tramite di una riflessione aperta che coinvolga – in una logica inclusiva e collaborativa – operatori assicurativi e non solo, le istituzioni e il governo. Questo il messaggio lanciato dal presidente di Ania, Maria Bianca Farina in occasione della quarta edizione di Innovation by Ania "Assicurazioni e Intelligenza Artificiale. Innovazione al servizio del Paese", che si è tenuta ieri a Roma.
"La rilevanza delle sfide che abbiamo davanti e la complessità introdotta dall’Intelligenza artificiale – ha osservato Farina – impone una riflessione aperta con Istituzioni e operatori non solo assicurativi, in una logica inclusiva e collaborativa. La promozione di partnership pubblico-private volte allo sviluppo di nuove applicazioni, in congiunzione con incentivi adeguati a supportare l’innovazione, genereranno nuovi modelli di business ed ecosistemi collaborativi infra-settoriali: più efficienti, sinergici e capaci di generare valore per tutti gli attori coinvolti" – ha sottolineato. L’evento è iniziato con un’ampia panoramica sul connubio tra Intelligenza Artificiale e Assicurazioni, presentata da Deloitte, per poi procedere con tre sessioni, ciascuna dedicata a uno dei rischi che costituiscono le principali sfide per il settore assicurativo e per il Paese: il rischio cyber security, il rischio climatico e il rischio salute.
Proprio in tema di cambiamento climatico Farina ha riferito che secondo le stime nel 2023, le catastrofi naturali e climatiche, hanno provocato oneri alle imprese, per danni fisici diretti e perdite in giro d’affari, pari a 357miliardi di dollari. "A fronte di tali danni le compagnie di assicurazione private e gli assicuratori del settore pubblico hanno dovuto coprire questi costi per almeno 123 miliardi di dollari: è il quarto anno di seguito che le perdite assicurate superano i cento miliardi di dollari, ed è il sesto degli ultimi sette" – ha aggiunto la presidente.
Secondo Farina l’intelligenza artificiale e le soluzioni digitali rappresentano il fattore essenziale per consentire al settore assicurativo di competere efficacemente. Ma il ragionamento potrebbe essere esteso a molti settori produttivi. "Spesso, recentemente, sono state espresse preoccupazioni riguardo all’uso dell’IA per ridurre costi e sostituire personale, permettendo alle macchine di prendere decisioni sempre più rilevanti- ha rilevato.
"L’IA, e tutte le innovazioni digitali, mirano a migliorare il lavoro delle migliaia di persone che quotidianamente assistono milioni di clienti, garantendo loro soluzioni assicurative efficaci e competitive per soddisfare le loro esigenze. Ciò significa liberare le persone dai compiti più ripetitivi, consentendo loro di concentrarsi sulle interazioni con i clienti e rafforzare la base analitica necessaria per valutare rischi sempre più complessi da coprire a costi – quando possibile – sempre più competitivi".
Per la presidente di Ania "si sta profilando in maniera sempre più visibile e misurabile, l’impatto che l’Ia può avere su quasi tutti i processi produttivi, riducendo di molto i costi marginali, abbreviando i tempi di sviluppo di nuovi prodotti e servizi e rendendo fattibile un livello di personalizzazione dell’offerta; qualcosa che fino a poco tempo fa era impensabile". "Secondo una recente proiezione – ha spiegato – l’Ia è in grado di accrescere la creazione di valore di una cifra compresa fra 2.600 e 4.400 miliardi di dollari all’anno e può aumentare la produttività del lavoro fino a uno 0,6% all’anno in più nei prossimi quindici anni".
"Già solo l’anno scorso – ha aggiunto Farina – il valore del mercato dell’intelligenza artificiale ha raggiunto nel mondo i 208 miliardi di dollari, ma ancora più importante è l’aspettativa che potrebbe decuplicare, entro la fine del decennio, con gli investimenti nel settore che hanno superato i 100 miliardi di dollari nel mondo l’anno scorso e potranno sfiorare i 160 miliardi di dollari l’anno prossimo. Ma di questi circa 120 miliardi saranno investiti negli Stati Uniti e in Cina".
La presidente Ania ha sottolineato l’importanza di stare al passo con la rivoluzione tecnologica in atto: "Dobbiamo raccogliere questa sfida per tempo, se no rischiamo – come Paese, non tanto come settore - di non essere fra coloro che ne coglieranno pienamente i frutti".