Sabato 9 Novembre 2024
ELENA COMELLI
Economia

Gli Stati Uniti fanno causa ad Apple: "Ha violato le norme antitrust"

L’accusa è di aver monopolizzato il mercato degli smartphone con l’iPhone. Il titolo di Cupertino crolla

Gli Stati Uniti hanno citato in giudizio Apple, accusandola di avere utilizzato il proprio potere nel settore degli smartphone per reprimere la concorrenza dei rivali e limitare la scelta dei consumatori. L’ultima bordata dell’amministrazione di Joe Biden contro i colossi del Big Tech si è immediatamente abbattuta sul titolo di Apple, che a Wall Street ha perso oltre il 4%. La mossa arriva proprio mentre Apple deve affrontare la pressione di regolatori, tribunali e rivali di tutto il mondo sul modo in cui gestisce l’iPhone, mettendo a rischio 85 miliardi di dollari di ricavi dai servizi.

La causa storica, intentata ieri presso la corte federale del New Jersey dal ministero della Giustizia, insieme a un gruppo bipartisan di 16 procuratori statali e distrettuali, accusa il gruppo di imporre limitazioni contrattuali agli sviluppatori rendendo più difficile per gli utenti cambiare dispositivo. Il capo antitrust del ministero, Jonathan Kanter, ha descritto il complesso sistema di "regole e restrizioni contrattuali" che hanno permesso a Apple di schiacciare la concorrenza. Il ministero accusa l’azienda di abusare del suo potere di mercato in vari modi: per reprimere la crescita di app e servizi di messaggistica innovativi, ridurre l’attrattiva degli smartwatch rivali, tenere lontane le app rivali dai suoi dispositivi e bloccare lo sviluppo di app di giochi in streaming.

Apple ha cambiato la sua politica che vietava le app di giochi in streaming sul suo App Store all’inizio di quest’anno. Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha osservato in conferenza stampa che l’utile netto di Apple – arrivato a 97 miliardi di dollari nel 2023 – ora "supera il Pil di oltre 100 Paesi", in gran parte grazie al successo del suo iPhone, che detiene una quota superiore al 65% del mercato americano degli smartphone.

Nel corso degli anni "Apple ha mantenuto il potere monopolistico nel mercato degli smartphone" non semplicemente attraverso la "competizione sul merito", ma attraverso "il suo comportamento illegale di esclusione", ha detto Garland. Apple ha definito la causa "un errore di fatto e di diritto". "Questa causa minaccia chi siamo e i principi che distinguono i prodotti Apple in mercati fortemente competitivi", ha affermato. "Se avesse successo, ostacolerebbe la nostra capacità di creare il tipo di tecnologia che le persone si aspettano da Apple, dove hardware, software e servizi si intersecano. Costituirebbe anche un pericoloso precedente, dando al governo il potere di esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone".

Si tratta della prima sfida antitrust contro Apple sotto l’amministrazione Biden, che sta portando avanti altri attacchi antitrust contro diversi colossi della Silicon Valley, come Google, Amazon e Meta. La causa avviata ieri potrebbe diventare una pietra miliare dell’antitrust negli Usa come le sfide storiche contro AT&T, Standard Oil o Microsoft, accusata vent’anni fa di utilizzare il monopolio di Windows per schiacciare il pioniere dei browser Netscape. "Oggi ci ispiriamo a quella illustre eredità", ha affermato Kanter.

Il governo americano si unisce così alla guerra globale in corso contro lo stretto controllo di Apple sul suo ecosistema iOS. Le autorità antitrust dell’Ue hanno multato Apple per 1,8 miliardi di euro all’inizio di questo mese per politiche di "orientamento" che impediscono alle app di streaming musicale rivali, come Spotify, di indirizzare i clienti al di fuori del suo App Store per effettuare pagamenti.