Giovedì 3 Ottobre 2024

Gli effetti della crisi. L’allarme di Patuelli: "Rischio inflazione"

Il presidente di Abi riceve il Fiorino d’Oro a Firenze

Gli effetti della crisi. L’allarme di Patuelli: "Rischio inflazione"

Gli effetti della crisi. L’allarme di Patuelli: "Rischio inflazione"

Per l’economia "il problema principale è il rischio che il conflitto mediorientale si ampli, si allarghi, e che blocchi perfino il Mar Rosso e i due canali di Suez, costringendo i commerci a circumnavigare l’Africa invece che passare da Suez". Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana), da Palazzo Vecchio, a Firenze, dove ieri ha ricevuto il Fiorino d’Oro, la massima onorificenza cittadina, direttamente dal sindaco Dario Nardella. E parlando di conflitti, se quello in Medio Oriente arrivasse a bloccare il Mar Rosso e i due canali di Suez, allora – ha approfondito il tema Patuelli – "questo porterebbe forti rischi di innalzamento di costi, di ripresa di inflazione, e quindi di raffreddamento di questa tendenza" al ribasso dei tassi di mercato.

"Ma ieri sera (venerdì scorso, ndr) i tassi europei di mercato, nonostante quello che è avvenuto in questi giorni nel Mar Rosso, erano ancora ridotti come nell’ultimo mese e mezzo", ha spiegato il presidente dell’Abi. Al momento, quindi, l’andamento dei tassi è in calo. "Che i tassi non crescano più – ha aggiunto Patuelli – è un fatto, detto in termini ufficiali dalla presidenza della Bce. I tassi di mercato nell’ultimo mese e mezzo sono già calati nettamente, è calato il costo del debito pubblico, il rendimento dei Btp è calato, così come è calato il rendimento o costo delle altre monete dell’area dell’euro".

E prendendo spunto dal fiorino, antica e potente moneta fiorentina, il presidente Abi ha tracciato un parallelo con l’euro, "una moneta che deve sostenere un Rinascimento d’Europa, per fortuna c’è stato l’euro negli anni della pandemia. Noi avremmo avuto altrimenti delle inflazioni incredibili e dei conflitti duri fra gli Stati.

In discesa pure l’Irs, che è l’indice principale dei mutui. "Quindi chi ha un mutuo indicizzato all’Irs adesso paga di meno, mentre chi vuol farne uno nuovo indicizzato all’Irs parte da una base più bassa rispetto a quella dei massimi del novembre scorso", ha sottolineato ancora.

Barbara Berti