Roma, 23 maggio 2023 – La dote finanziaria per le esigenze emergenziali oscilla tra i 300 e i 400 milioni di euro e solo oggi in Consiglio dei Ministri si arriverà alla cifra finale. Di sicuro, però, il primo decreto Romagna, con l’estensione anche a Rimini dell’area interessata alle misure previste, è pronto e oggi vedrà la luce, con tutto il pacchetto di maxi-rinvii di adempimenti e versamenti fiscali, contributivi, contabili, amministrativi, giudiziari, fino a novembre, ma è verosimile che si possa arrivare anche allo stop per tutto il 2023. Mentre, sul versante dei mutui, lo slittamento delle rate di quelli pubblici gestiti da Cassa depositi e prestiti è già deciso. Per quelli dei privati vale la convenzione del Ministero dell’Economia con le banche, che fissa la sospensione.
Tasse e contributi congelati: la bozza del Decreto Legge Emilia-Romagna
Certo è che il governo è a caccia di tutte le risorse disponibili, non solo per gli interventi immediati, ma soprattutto per le misure più strutturali destinate alla ricostruzione che saranno previste nei successivi decreti: e in questo caso serviranno almeno 2-3 miliardi per partire. In questo quadro rientra l’annuncio del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: "Una novità che vogliamo introdurre è una estrazione aggiuntiva delle lotterie. Poi ci sono le molte auto sequestrate dall’agenzia delle dogane alla criminalità organizzata che devono essere messe all’asta e ricavato potrà essere destinato alla popolazione".
Nello stesso tempo si punterà a attivare il Fondo di solidarietà europea, ma si valuta anche se è possibile "dirottare" fondi non impegnati per l’Emilia-Romagna per la parte che riguarda il dissesto idro-geologico. In gioco anche il rifinanziamento del fondo per le emergenze nazionali.
Ma veniamo al decreto di oggi.
I l modello è quello del decreto Ischia, con in cascina risorse iniziali per 300 e 400 milioni di euro per la prima fase. Ma, soprattutto, il provvedimento conterrà, oltre alla ridefinizione del calendario per le dichiarazioni dei redditi, la sospensione di tutti i pagamenti fiscali e contributivi in scadenza per chi a partire dalla data del 4 maggio risiede nei comuni colpiti: ritenute mensili (16 giugno), primo acconto e saldo delle imposte dirette (30 giugno), Iva (30 giugno), Imu (16 giugno) e altri tributi minori come il bollo auto (31 maggio). La sospensione dovrebbe durare fino al 31 agosto, anche se non si esclude l’ipotesi di arrivare a ottobre. Sospesi e rinviati anche i termini per le adesioni o i versamenti stabiliti per i differenti istituti della tregua fiscale (rottamazione delle cartelle, definizione delle liti agevolate).Stop anche ai termini dei processi tributari, amministrativi, giudiziari. Il limite dovrebbe essere fissato a novembre, ma ci si potrà spingere anche fino a dicembre. E a quel punto i versamenti congelati potranno essere rateizzati fino a 5 anni in 60 rate. In questo primo pacchetto rientrano anche: l’erogazione dei contributi per i cittadini sfollati dalle rispettive abitazioni; la concessione della cassa integrazione per i lavoratori delle imprese con attività sospesa; la possibilità di contributi ad hoc per imprenditori e commercianti che hanno dovuto chiudere.
La lista dei comuni che riceveranno misure di sostegno
In arrivo anche l’esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici che a causa dell’alluvione siano impossibilitati a svolgere la prestazione lavorativa, anche ricorrendo allo smart working. Oltre all’attivazione del fondo di garanzia per i crediti delle imprese che, secondo il Ministro Adolfo Urso, "deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme Ue sugli aiuti di Stato". Un’ulteriore novità potrebbe riguardare un incentivo all’acquisto di veicoli non inquinanti per tutti i residneti nelle aree colpite.
Allegato al provvedimento sarà la nuova mappa dell’ordinanza della Protezione civile sul territorio e sui comuni (oltre 100) per i quali varranno le misure del decreto. Alle province individuate nello stato di emergenza proclamato (Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena) si aggiungerà anche Rimini. Si arriverà all’83 per cento della popolazione della regione.