Gite scolastiche carissime: studenti costretti a restare a casa

Le gite scolastiche sono diventate un lusso per pochi, Anp Lazio denuncia: "Prezzi saliti del 20 per cento, chiesti fino a 650 euro per 5 giorni". Pd: "Depositato disegno di legge che istituisce fondo nazionale per la scuole"

Città, mare, montagna. In aereo (i più fortunati), in treno o in pullman. Non contava il “come”, l’importante era andare. Dove? In gita, ovviamente, i ricordi più belli dei tempi della scuola. Eppure, ora, le gite scolastiche sono diventate un lusso per pochi.

Scuolabus
Scuolabus

E così l’album dei ricordi rischia di chiudersi. A denunciarlo in questi giorni è stato l'Anp Lazio, portando alla luce i numeri. “Le classi ormai partono con appena metà o poco più dei ragazzi, i costi sono saliti del 20 per cento - ha spiegato Cristina Costarelli -. Mandare un figlio in gita da 3 a 5 giorni può costare dai 350 a 650 euro”. Colpa dell'aumento del costo della vita, che ha alleggerito i portafogli degli italiani, costringendo qualcuno a sacrifici che fanno male al cuore. Esempi concreti arrivano anche dai licei di Milano, che sono costretti a chiedere alle famiglie fino a 500 euro per un viaggio. E molti studenti restano a casa.

I motivi

I motivi di questa escalation dei costi sono da ricondurre principalmente all’inflazione che ha fatto lievitare i prezzi. "È vero, i costi delle gite sono molto aumentati soprattutto a causa della guerra in Ucraina – ha commentato qualche giorno fa il presidente dell'Associazione romana dei presidi, Mario Rusconi –. Quattro giorni a Budapest costeranno alle famiglie 800 euro ad alunno, una cifra con la quale un tempo si andava a New York". Costi alle stelle per sei notti in una capitale europea (quasi 900 euro per Berlino), circa 350 se invece si rimane in Italia, ma comunque troppi per molte famiglie già vessate dalla crisi economica. I numeri alle stelle sono dovuti anche alla mancanza di autisti e di mezzi disponibili, vista l’alta richiesta da parte delle scuole. Se i prezzi dei voli fluttuano (si salva chi riesce a optare per il treno) pure gli autobus, infatti, si faticano a trovare, perché “le società dei trasporti hanno difficoltà a reperire autisti e le agenzie di viaggi a mettere insieme i preventivi per le scuole” proseguono sempre i dirigenti scolastici. Quindi un aumento che colpisce aerei, mezzi di trasporto in generale e hotel.

Gli appelli

"Vogliamo sapere dal ministro dell’Istruzione quali iniziative urgenti, anche di carattere normativo, intende assumere affinché venga realizzata l’istituzione di un fondo destinato ad aiutare le famiglie in difficoltà a sostenere i costi per i viaggi di istruzione e le gite scolastiche – è intervenuta i giorni scorsi la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti, annunciando un'interrogazione parlamentare – i costi per i viaggi d’istruzione sono aumentati così tanto da creare una vera e propria spaccatura: spesso partono la metà degli studenti”. Dalla Rete degli studenti Medi arriva l’urlo: "Se un soggiorno a Madrid arriva a costare 650 euro, non è difficile capire come per una famiglia, che magari deve mandare in gita più di un figlio, diventi quasi proibitivo”. Ha fatto eco Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio: “E’ inaccettabile che i ragazzi siano discriminati in base al censo. Si tratta di momenti della didattica e della formazione che sicuramente garantiscono svago e divertimento, ma non dimentichiamo che abbiamo a che fare con il diritto allo studio che va assicurato a tutti i nostri figli senza distinzioni. Peraltro, le gite rappresentano un volano importantissimo per il turismo nei mesi non di picco, soprattutto sulle città d’arte”. Si accodano gli operatori di settore, chiedendo aiuti tramite “bonus viaggi”.

Proposta di legge

Arriva la proposta di legge che mette a disposizione un fondo nazionale per i viaggi d’istruzione. Si tratta di un intervento destinato alle scuole per aiutare gli studenti con difficoltà economiche costrette a rinunciare alle gite. Ad annunciare il ddl sono i senatori del partito democratico Simona Malpezzi e Antonio Nicita: “Abbiamo depositato il disegno di legge che istituisce il fondo nazionale per i viaggi di istruzione da mettere a disposizione delle scuole per intervenire dove le famiglie non riescono”. E concludono: “Il ministro Valditara e la maggioranza di governo che parlano tanto di merito dimostrino davvero di voler sostenere i più fragili e sostengano questa proposta”.

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