di Elena Comelli
L’assemblea dei soci di Generali ha dato via libera con il 90% del capitale presente al bilancio 2022 e con il 99,69% al dividendo da 1,16 euro per azione (+8,4%), con un’erogazione complessiva di 1,79 miliardi. "Si tratta di un valore in linea con il nostro obiettivo di distribuire tra i 5,2 e i 5,6 miliardi di euro di dividendi cumulativi tra 2022 e 2024, e conferma ancora una volta la forte volontà di garantirvi dividendi solidi e in costante crescita", ha detto il ceo Philippe Donnet nel suo intervento all’assemblea. "Il 2022 ha rappresentato un altro anno di grande complessità per il mondo, ma molto positivo per la nostra società. Abbiamo confermato la nostra leadership europea, e questo deve rappresentare un motivo di grande orgoglio per tutta l’Italia perché la forte presenza internazionale di aziende come la nostra contribuisce a rendere più forte l’intero Paese", ha sottolineato Donnet, aggiungendo che "in un momento storico in cui l’Europa è chiamata a svolgere un ruolo di leadership essenziale per gli equilibri internazionali e per proteggere il benessere dei propri cittadini nel lungo periodo, siamo convinti che l’Italia possa e debba giocare un ruolo da assoluto protagonista anche a livello politico".
Approvate anche le nomine del nuovo collegio sindacale che avrà come presidente Carlo Schiavone, nominato dalla lista del gruppo Caltagirone. Gli altri due componenti, espressi da Assogestioni, saranno Paolo Ratti e Sara Landini. Gli azionisti si sono mostrati compatti (a favore l’89,3%) anche sulla nomina in cda di Stefano Marsaglia, cooptato lo scorso luglio dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone. La domanda ora è se lascerà il board Flavio Cattaneo. Il manager designato come prossimo ceo di Enel, non ha partecipato all’assemblea di Generali neanche in collegamento a distanza, a differenza di altri consiglieri. Più frastagliata invece la votazione sulle remunerazioni e i compensi approvati nella prima e seconda parte dal 69,9% e dal 67,9% del capitale presente.
All’assemblea era presente il 63,2% del capitale sociale. Sotto il profilo dell’azionariato rimangono invariate rispetto agli ultimi mesi le partecipazioni dei principali soci con quote superiori al 3%. In assemblea, Mediobanca è il primo socio con il 13,11%, seguono Delfin con il 9,77%, il gruppo Caltagirone con il 6,23% e i Benetton con il 4,83%.