Giovedì 3 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Fisco, finisce l’era delle maxi sanzioni. Ridotte a un terzo e non oltre il 120%

Via libera del Cdm al decreto. Il viceministro Leo: aiutare gli onesti non abbasserà la guardia sui furbi

Fisco, finisce l’era delle  maxi sanzioni. Ridotte a un terzo e non oltre il 120%

Fisco, finisce l’era delle maxi sanzioni. Ridotte a un terzo e non oltre il 120%

Arriva il nono decreto della rivoluzione fiscale targata Meloni. E, questa volta, il governo interviene per alleggerire le sanzioni sia penali sia amministrative, in media a un terzo, e viene incontro ai contribuenti che per obiettive difficoltà non sono riusciti a pagare le imposte. Due, in particolare, i capitoli più importanti del provvedimento varato ieri dal Consiglio dei ministri: la sanzione massima per la omessa dichiarazione dei redditi o Irap sarà del 120% (ora, può arrivare anche al 240%). Inoltre in caso di un reddito accertato superiore a quello dichiarato, si applicherà una sanzione amministrativa del 70% della maggior imposta dovuta o della differenza del credito utilizzato, con un minimo di 150 euro.

La stessa sanzione si applica se nella dichiarazione sono esposte indebite detrazioni d’imposta ovvero indebite deduzioni dall’imponibile, anche se esse sono state attribuite in sede di ritenuta alla fonte. Attualmente, in questi casi, la sanzione dovuta va da un minimo del 90% ad un massimo del 180%. Ma attenti: in caso di comportamenti fraudolenti scatta una mega sanzione.

Fra gli obiettivi del decreto anche quello di ridimensionare o cancellare le penali per chi non paga le tasse a causa di "fatti non imputabbili al contribuente". In particolare, spiega il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, "per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità con gli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi". Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco. Lo Stato infatti, continua Leo, "deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi".

Novità in arrivo anche sulle indebite compensazioni che non non saranno punite quando esiste incertezza nella valutazione dei crediti non spettanti. Resta confermato che è punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti non spettanti, per un importo annuo superiore a cinquantamila euro. Inoltre, i crediti "non prescritti, certi, liquidi ed esigibili" nei confronti della Pubblica Amministrazione potranno essere compensati con le somme dovute a titolo di sanzioni e interessi per mancati versamenti di imposte sui redditi. La norma non è retroattiva: si applica infatti sulle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2022.