Mercoledì 2 Ottobre 2024

Simest presenta ’Misura Africa’ a supporto delle imprese

SIMEST ha lanciato 'Misura Africa', con 200 milioni di euro di finanza agevolata per sostenere investimenti italiani in Africa. La misura mira a promuovere lo sviluppo e l'innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e ad attrarre investimenti italiani verso i Paesi africani. La liquidità sarà destinata a sostenere la transizione digitale ed ecologica, l'acquisto di beni strumentali e la formazione del personale africano.

Simest presenta ’Misura Africa’ a supporto delle imprese

SIMEST ha lanciato 'Misura Africa', con 200 milioni di euro di finanza agevolata per sostenere investimenti italiani in Africa. La misura mira a promuovere lo sviluppo e l'innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e ad attrarre investimenti italiani verso i Paesi africani. La liquidità sarà destinata a sostenere la transizione digitale ed ecologica, l'acquisto di beni strumentali e la formazione del personale africano.

SIMEST GUARDA con interesse allo sviluppo degli investimenti italiani in Africa e ha messo a punto una iniziativa dedicata. ’Misura Africa’, infatti, riserva 200 milioni di euro di finanza agevolata nell’ambito del Fondo 394, strumento gestito da Simest (Gruppo Cdp) in convenzione con il Maeci. Operativa dal 25 luglio, la misura ha una duplice finalità: supporto per la realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e attrazione di investimenti italiani verso i Paesi Africani. La liquidità fornita sarà indirizzata alla realizzazione di investimenti a sostegno dei processi di transizione digitale ed ecologica e per il rafforzamento patrimoniale, all’acquisto (anche in leasing) di beni e macchinari strumentali o alla realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa, a beneficio di tutte le imprese italiane che esportano beni e servizi, che si approvvigionano di materie prime strategiche e di altri prodotti o che abbiano una presenza stabile in Africa, e delle imprese italiane della filiera. Inoltre, attraverso le risorse del Fondo, le imprese italiane e loro controllate in Italia o in Africa potranno finanziare le spese di formazione professionale realizzate in Italia o in Africa di personale africano (incluse le spese per l’affitto e l’allestimento dei locali destinati alla formazione e le spese di viaggio, ingresso, soggiorno o regolarizzazione in Italia). Il presidente di Simest, Pasquale Salzano (nella foto sopra), spiega: "La misura Africa si inserisce in una strategia di ampio respiro, promossa dal governo italiano e dalla Farnesina sotto la guida del ministro Tajani, che trova la sua piena realizzazione nel Piano Mattei. Questa misura rafforza ulteriormente l’offerta di finanza agevolata di Simest alle imprese. In questo ambito, solo nell’ultimo anno, sono state canalizzate risorse che hanno contribuito a un incremento dello 0,5% del Pil italiano, con un impatto tangibile, concreto e di grande rilevanza per l’economia del Paese".

La misura prevede una sub-riserva del 10% delle risorse disponibili in favore di imprese giovanili, femminili e start-up e Pmi innovative, e la possibilità per tutte le imprese di accedere a una quota a fondo perduto fino al 10%, elevata fino al 20% per le imprese con sede operativa nel Sud Italia. Al nuovo strumento potranno accedere le imprese esportatrici con un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e che: siano stabilmente presenti nel continente africano, con una sede commerciale o produttiva già attiva alla data di presentazione della domanda o da attivare entro la data di prima erogazione; oppure realizzino esportazioni di beni e servizi verso il continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale; oppure realizzino importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti dal continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale. La misura si estende anche alle imprese delle filiere produttive che, pur non esportando direttamente, possono dimostrare che una quota pari ad almeno il 10% del proprio fatturato totale è stata realizzata da operazioni di fornitura verso una o più imprese italiane, che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e risultino stabilmente presenti in un Paese Africano, o esportino o si approvvigionino di materie prime strategiche e di altri prodotti nel continente africano. L’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo (nella foto sotto), aggiunge: "La Nuova Misura Africa è stata messa a punto a valle di un costruttivo e proficuo dialogo con associazioni di categoria e imprenditori per realizzare un supporto basato sulle reali e attuali esigenze delle imprese. Con la nuova misura siamo in grado di supportare non solo gli esportatori italiani in Africa, ma anche gli importatori di materie prime strategiche, il 30% delle quali, a livello globale, si trova proprio in Africa. A ciò si aggiunge la possibilità per le imprese di finanziare anche le spese di formazione del personale in loco, da impiegare in Africa o nei siti produttivi in Italia, contribuendo alla soluzione della cronica carenza di manodopera qualificata in determinati ambiti".

Per presentare la misura alle imprese, Simest ha organizzato circa 30 incontri sul territorio. Il primo di questi si è svolto a Torino presso l’Unione industriali alla presenza dell’ad che ha illustrato ad una platea di 100 imprenditori i vantaggi di Misura Africa, evidenziando quindi le opportunità di investire in un’area dal forte sviluppo e da un’elevata crescita demografica che rappresenta un mercato da 1,5 miliardi di individui. Dei 30 incontri previsti, Simest ne ha già realizzato circa 20 registrando la partecipazione di circa mille imprenditori. Intanto, nel primo semestre 2024, Simest ha proseguito l’attività in supporto della crescita estera del Made in Italy, generando un forte impatto sull’internazionalizzazione delle imprese. Nel periodo, le risorse impegnate hanno infatti raggiunto circa 5 miliardi di euro con un aumento delle imprese servite del 225% pari a circa 3.500, di cui il 90% Pmi. I risultati positivi conseguiti nel periodo hanno determinato una crescita del 6% dei volumi gestiti in portafoglio che si attestano a circa 31 miliardi, con oltre 15.400 clienti attivi, di cui oltre il 93% Pmi, in 126 Paesi.

Il nuovo modello di business delineato dal Piano strategico 2023-25 ha consolidato la sua efficacia in favore del settore produttivo, superando i target previsti per il semestre. Sul fronte del supporto all’export, sono state realizzate operazioni per 3,3 miliardi di euro complessivi, contribuendo all’abilitazione di migliaia di Pmi delle filiere produttive. Su quello della finanza agevolata, sono stati accolti finanziamenti per oltre 1,4 miliardi (+242% rispetto allo stesso periodo ‘23) in supporto di circa 3.400 imprese, di cui 80% Pmi.