Domenica 1 Settembre 2024

Le presidenziali negli Usa non scuotono Wall Street

JOE BIDEN O DONALD TRUMP? In un mondo pieno di tensioni geopolitiche, ancora non si sa chi sarà il presidente...

Le presidenziali negli Usa non scuotono Wall Street

Le presidenziali negli Usa non scuotono Wall Street

JOE BIDEN O DONALD TRUMP? In un mondo pieno di tensioni geopolitiche, ancora non si sa chi sarà il presidente degli Stati Uniti per il prossimo quadriennio ma i gestori delle grandi case di investimento iniziano già a disegnare gli scenari futuri delle Borse americane, in vista delle elezioni di novembre. Nei mesi scorsi, a tracciare un quadro dei listini di oltreoceano sono stati gli strategist di J.P. Morgan Asset Management, che gestisce in tutto il mondo un patrimonio di ben 2.500 miliardi di dollari. Durante un incontro con la stampa europea, gli esperti di J.P. Morgan AM hanno invitato innanzitutto a non sopravvalutare l’impatto della corsa alla Casa Bianca sulle Borse statunitensi. "La tornata elettorale può far crescere in maniera significativa la volatilità dei prezzi sui listino americano, ma le condizioni economiche e i fondamentali di bilancio delle aziende hanno sicuramente un peso maggiore", ha detto Maria Paola Toschi (nella foto sopra), strategist di J.P. Morgan AM per i mercati globali. Toschi ha passato in rassegna le performance registrate negli anni delle competizioni elettorali passate dall’indice S&P 500, rappresentativo delle più importanti azioni quotate in America.

Nel 2020, anno della vittoria di Biden, l’indice guadagnò oltre il 16%. Nel 2008, l’anno della elezione di Obama e della grande crisi finanziaria successiva al crack di Lehman Brothers, l’S&P 500 perse invece oltre il 38%. Nel 2000, quando si affermò Bush junior e ci fu la bolla speculativa dei titoli legati a internet, il ribasso dell’indice fu invece nell’ordine del 10%. Nel passato, durante la corsa alla Casa Bianca, ci sono state dunque molte situazioni differenti tra loro benché vi sia un denominatore comune: in linea di massima, si può dire che Wall Street tenda ad andare leggermente peggio della media quando c’è un appuntamento elettorale. La performance media dell’S&P 500 è stata infatti pari a un rialzo del 6,2% durante gli anni delle competizioni presidenziali, contro un rialzo medio del 9,6% degli altri anni. Tornando all’attualità, c’è un altro aspetto da considerare che riguarda il listino di Wall Street. Nell’ultimo anno, gran parte delle performance dell’intero mercato sono state generate da pochissimi titoli. Stiamo palando dei colossi del settore tecnologico, aziende innovative come Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla che registrano un rialzo medio del 70% in un anno mentre l’intero indice S&P ha guadagnato poco più del 23% (dati aggiornati al 12 aprile). Dunque, per trovare oggi le occasioni sulle borse d’oltreoceano occorre guardare oltre ai Magnifici 7, cioè ad aziende che vengono scambiate attualmente a prezzi più convenienti, in rapporto alle medie storiche.

"La valutazioni delle azioni americane appaiono su livelli ragionevoli per gran parte del mercato", dice Sven Anders, strategist di J.P. Morgan AM specializzato proprio sui titoli statunitensi, che indica in particolare due settori che oggi offrono opportunità: Il primo è quello bancario e finanziario, che comprende anche le compagnie di assicurazione. Il secondo settore interessante è quello classificato dagli analisti e gestori come healthcare (salute) e include le imprese farmaceutiche, i fornitori di servizi sanitari e di cura ma anche aziende più innovative come le società biotecnologiche che sperimentano in continuazione nuovi medicinali e nuove terapie. Nel settore dell’healthacare, in particolare, la crescita media degli utili aziendali attesa per il 2024 è del 13%, contro una media del 12% dell’intero indice S&P 500. A macinare profitti, insomma, non sono soltanto i colossi della tecnologia.