Tutto rimandato al Cda del 28 dicembre, ma per salvare l’ex Ilva non resta molto tempo. Ieri l’assemblea dei soci non ha potuto discutere la proposta di delibera portata giovedì al tavolo del Consiglio di amministrazione, che prevede un aumento di capitale di 320 milioni di azioni da un euro l’una, perché il socio pubblico Invitalia (detentore del 38% delle quote) ha disertato l’incontro.
Sul rifinanziamento è scontro in quanto la proposta arrivata da ArcelorMittal sarebbe sostanzialmente analoga a una già respinta in precedenza, perché non comporterebbe alcun impegno da parte del partner privato, e non garantirebbe continuità aziendale. Secondo fonti vicine al dossier, il fabbisogno esposto e richiesto dal cda, infatti, non sarebbe pari a 320 milioni di euro ma a 1 miliardo e 320 milioni. Per giovedì è stato convocato un Cda "con l’obiettivo di formulare un nuovo testo di delibera da proporre all’assemblea degli azionisti a sostegno del fabbisogno finanziario".