Giovedì 16 Maggio 2024
MONICA PIERACCINI
Economia

Energia elettrica, Italia tra i paesi più cari dell’Unione europea. Quali sono i motivi

Una famiglia tipo con consumi annui pari a 2.700 kWh spende, nel nostro Paese, 904 euro, che diventano 1.085 euro in Germania, 700 in Francia, 634 in Spagna e 306 in Ungheria

Prezzi dell'energia elettrica in aumento in Italia

Prezzi dell'energia elettrica in aumento in Italia

Roma, 6 maggio 2024 – I dati Eurostat relativi al secondo semestre 2023 confermano una realtà preoccupante: i prezzi dell'energia elettrica in Italia sono tra i più alti d'Europa. Nello specifico, tra i 27 paesi dell’Unione europea, l’Italia è risultata essere il sesto Paese più caro per quanto riguarda l’energia elettrica, con una tariffa media pari a 0,3347 euro al chilowattora, incluse tasse ed oneri. Così, nonostante il calo del prezzo del 12% rispetto al primo semestre 2023, l’Italia si conferma una delle zone d’Europa più costose.

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Pochi gli stati Ue con un valore più alto; tra questi ci sono, ad esempio, la Germania, dove per l’energia i consumatori privati hanno speso il 20% in più rispetto a noi, Irlanda e Belgio (+13%) e Danimarca (+6%). Più lunga la lista dei Paesi con un prezzo più basso del nostro. Limitandosi ai principali, ad esempio, si scopre che in Francia si spende il 23% in meno rispetto all’Italia, in Spagna il 30% in meno, in Svezia il 35% in meno, per non parlare dell’Ungheria, dove la tariffa media per i clienti domestici è stata addirittura più bassa del 66%. Insomma, dati alla mano, rileva Facile.it, una famiglia tipo con consumi annui pari a 2.700 kWh spende, in Italia, 904 euro, che diventano 1.085 euro in Germania, 700 in Francia, 634 in Spagna e 306 in Ungheria. Anche per il 2024, i prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica in Italia saranno molto diversi rispetto ad altri paesi Ue. A maggio, secondo i futures, saremo a quota 83 euro al mega-wattora, mentre in Francia l’energia elettrica costerà 32 euro al mega-wattora.

Le cause di questa disparità sono complesse e molteplici. L'Italia dipende dall'importazione di energia elettrica per circa il 14% dei suoi consumi, e la riduzione delle esportazioni dalla Francia per presunti problemi tecnici ha contribuito ad aumentare i prezzi del mercato italiano. Inoltre, il sistema elettrico italiano affronta sfide strutturali, come la scarsità di riserve di potenza, che lo rendono vulnerabile alle fluttuazioni del mercato.

Un altro fattore determinante è la dipendenza dell'Italia dal gas naturale per la produzione di elettricità, che - rileva Reuters - rappresenta una quota del 45% del mix energetico, mentre in Francia è il 6%, in Germania il 15%, in Spagna del 23%. Con la guerra in Ucraina i prezzi regionali del gas naturale sono aumentati esponenzialmente, con ricadute anche sulle forniture sostitutive, quali le importazioni di Gnl, cioè il gas naturale liquefatto, e gasdotti alternativi. Le aziende elettriche italiane hanno trasferito questi costi aggiuntivi ai consumatori, aggravando ulteriormente il problema.

La sfida per l'Italia è dunque quella di ridurre la dipendenza da fonti energetiche costose e promuovere una maggiore diversificazione del mix energetico. Sebbene siano stati compiuti passi avanti nell'incrementare la produzione di energia solare ed eolica, è necessario un impegno continuo per garantire prezzi energetici più equi e accessibili per tutti i cittadini italiani.

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